La prima pizza agricola a residuo zero con mazzafegato conquista l’Italia
Città di Castello ha ottenuto un importante riconoscimento nazionale grazie alla prima pizza agricola in Italia a residuo zero, arricchita con mazzafegato, un presidio Slow Food dell’Alta Valle del Tevere. La pizza, realizzata con ingredienti locali e di alta qualità, è stata presentata durante la trasmissione Mag su Italia Uno.
La preparazione della pizza è avvenuta nei laboratori enogastronomici dell’International Campus “Patrizi-Baldelli-Cavallotti”, sotto la guida della dirigente scolastica Marta Boriosi, del coordinatore Luca Zara e dell’esperto agroalimentare Daniele Belletti. Il noto pizzaiolo Giuliano Pediconi, maestro dell’arte bianca, ha creato due varianti di questa pizza unica.
La prima variante presenta una doppia farcitura: al centro con mazzafegato e in superficie con crema di fagiolina del Trasimeno, cipolla di Cannara stufata, pomodori e olio extra vergine di oliva umbro. La seconda variante è tagliata a metà e farcita come un portafoglio con gli stessi ingredienti.
Le farine utilizzate per la base della pizza sono la Creativa (tipo 0) e la Virtuosa (tipo 1), entrambe della linea OIRZ (Origine Italiana Residuo Zero), certificate da un ente accreditato. Gli altri ingredienti, come l’olio extravergine di oliva, il pomodoro e la mozzarella, provengono anch’essi dalle colline umbre.
Il mazzafegato, insaccato tipico dell’area dell’Alta Valle del Tevere, è l’elemento distintivo di questa pizza. Questo prodotto, caratterizzato dal sentore di fiori di finocchio, è stato tradizionalmente preparato dalle famiglie locali durante la macellazione dei maiali. Grazie alla sua unicità, il mazzafegato è diventato un insaccato ricercato e apprezzato.
Sergio Consigli, delegato nella Commissione Nazionale per la redazione del codice etico di Slow Food Umbria, ha sottolineato l’importanza del Presidio del Mazzafegato dell’Alta Valle del Tevere. Questo prodotto è uno degli undici presidi umbri riconosciuti dalla Commissione Internazionale di Slow Food per la sua storia e bontà. L’idea di utilizzare il mazzafegato fresco come guarnitura per la pizza si è rivelata vincente, unendo due tipicità che portano nel piatto storia e sapore.
La pizza al mazzafegato è stata presentata ufficialmente a Città di Castello durante la “Notte della pizza e dei prodotti del raccolto”, organizzata da Molini Fagioli nella suggestiva piazza Matteotti. Questo evento ha permesso al pubblico di scoprire e assaggiare una pietanza unica.
Il professor Alessandro Baldicchi, direttore dell’azienda agraria dell’Istituto “Patrizi” di Città di Castello, ha spiegato l’abbinamento ideale della pizza al mazzafegato con birre biologiche prodotte dagli studenti della scuola. Le birre, come la Pale Ale Bio e la Red Ale Bio, sono realizzate con ingredienti a chilometro zero e si abbinano perfettamente a salumi, formaggi stagionati e pizze come quella al mazzafegato.
L’assessore al Turismo e Commercio, Letizia Guerri, ha dichiarato che questa eccellenza agro-alimentare premia il territorio e la rete di professionisti che hanno contribuito alla preparazione e degustazione della pizza con mazzafegato. L’evento, tenutosi a luglio durante la Festa del raccolto organizzata da Molini Fagioli, ha riscosso grande successo e ha permesso di valorizzare un prodotto unico e irripetibile.
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