Violenta aggressione alla sagra, 20enne massacrato di botte, perquisiti i responsabili, trovati coltelli tirapugni e droga
Pugni e calci al volto e al corpo, gravi lesioni e 35 giorni di prognosi. Questa è la sintesi di una drammatica serata – quella del 9 luglio scorso in una sagra dell’Alto Tevere – dove un ragazzo di 20 fu picchiato brutalmente da 9 giovani dopo essere stato accerchiato da una 30ina di loro. All’interno della festa una testata in faccia e il resto nel parcheggio dopo che il gruppo si era radunato utilizzando i social come messaggeria istantanea. Gli amici del 20enne erano poi intervenuti in suo soccorso riuscendo, non senza difficoltà, a sottrarlo alla violenza del gruppo e a portarlo via evitando peggiori conseguenze per la sua incolumità.
Gli agenti della polizia, appresa la notizia a seguito di acquisizione del referto medico, avevano sentito le parti e avevano appreso da una delle vittime che, nel tentativo di aiutare l’amico, era stato minacciato con un coltello da uno degli indagati. Si perché, su questa storia, è intervenuta la procura della repubblica di Perugia – diretta da Raffaele Cantone – che ha disposto nove decreti di perquisizione a carico di altrettanti giovanissimi. Dagli accertamenti degli investigatori del Commissariato di Città di Castello è emerso che si era trattata di una vera e propria spedizione punitiva. Il 18enne, infatti, dopo aver picchiato la vittima della pista da ballo, aveva chiamato a raccolta nel parcheggio gli altri coetanei per dare una “lezione” alla vittima.
La pericolosità dei nove ragazzi — già noti agli agenti del Commissariato – la gravità dei fatti e il sospetto che potessero nascondere all’interno delle abitazioni alcune armi, è stato il presupposto che ha indotto la Procura a emettere i 9 decreti di perquisizione.
Rinvenuti e sequestrati, presso le abitazioni dei perquisiti, 12 coltelli — tra cui quello utilizzato la sera dell’aggressione per minacciare uno dei soccorritori della vittima — un grosso pugnale, un tirapugni in metallo, due “grinder” e un bilancino di precisione. Presso l’abitazione del 18enne – indagato per aver dato inizio all’aggressione del 20enne – è stato ritrovato anche un involucro di hashish, che è stata sequestrata dagli agenti. Nei suoi confronti è stata contestata la violazione dell’art. 75 del D.P.R. 309/90. Sono in corso ulteriori indagini finalizzate anche a ricostruire i fatti avvenuti lo scorso 9 luglio e risalire ai motivi che hanno originato il pestaggio.
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