A Città di Castello il saggio di Alessandro Bistarelli

A Città di Castello il saggio di Alessandro Bistarelli

A Città di Castello il saggio di Alessandro Bistarelli

Giovedì 1 settembre 2022 ore 18.00

Le ultime produzioni pianistiche di Aleksandr Skrjabin. Poeta, filosofo e mistico è il titolo del saggio di Alessandro Bistarelli (edizioni Zecchini 2021) dedicato al grande compositore russo, che sarà presentato giovedì 1 settembre 2022 alle ore 18.00, al Museo del Duomo di Città di Castello, nell’ambito degli eventi collaterali del 55° Festival delle Nazioni. Alla conferenza sarà presente l’autore.

Il Festival delle Nazioni lascerà dunque solo per un attimo la Spagna per tornare in Russia, la nazione ospite del 2020: il libro si propone infatti di analizzare la figura del grande compositore moscovita Aleksandr Nikolaevič Skrjabin (1872-1915) da differenti angolazioni e prospettive: una sorta di mosaico che lega insieme gli aspetti estetici, storici e linguistici afferenti la produzione musicale e quelli filosofico-esistenziali.

In particolare, attraverso una lettura analitica degli scritti autografi, vengono esaminate le teorie filosofiche e teosofiche che egli pose a fondamento del proprio itinerario creativo. Inoltre, viene presentata un’analisi armonica e strutturale delle ultimissime opere per pianoforte, che fa perno sul sistema linguistico skrjabiniano e cerca di svelarne la logica e l’evoluzione compositiva.

Musicista raffinato e colto, filosofo, teosofo, poeta, pianista concertista, Skrjabin troppo spesso è stato relegato in un ambito marginale e solo recentemente è emerso come uno dei grandi protagonisti della musica del ventesimo secolo.

Partendo da Chopin e da Liszt, negli ultimi anni della vita egli elabora una sintassi armonica originalissima e innovativa, che anticipa le tecniche compositive della serialità e approda alla lucida destrutturazione del sistema maggiore-minore. Attraverso l’uso funzionale di un accordo sintetico, attua il principio di equiparazione e convergenza fra melodia e armonia, fra linearità e verticalità.

La morte prematura impedì al compositore la realizzazione della sua utopia artistica, il Mysterium: un’opera dove la sinestesia fra le arti e la rivelazione di tutte le latenti facoltà umane avrebbero propiziato il rinnovamento spirituale dell’umanità. Di quest’ultimo progetto nel volume si indagano i lavori preparatori.

La presentazione, realizzata in collaborazione con il Museo Diocesano, è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

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