Tartarughe abbandonate salvate da fontana a Umbertide

Tartarughe abbandonate salvate da fontana a Umbertide

Recuperati sette esemplari esotici nei giardini pubblici

Tartarughe abbandonate – Sette tartarughe d’acqua dolce sono state recuperate questa mattina all’interno della fontana situata nei giardini pubblici di via Gabriotti, nel centro urbano di Umbertide, in provincia di Perugia. L’intervento è stato condotto dai Carabinieri Forestali, che hanno proceduto alla cattura degli animali per metterli in sicurezza e impedirne la permanenza in un ambiente non adatto alla loro sopravvivenza né compatibile con la fauna locale.

Gli esemplari ritrovati appartengono a specie alloctone di tartarughe palustri, introdotte in Italia principalmente come animali da compagnia. Si tratta di specie esotiche che, col tempo, si rivelano spesso difficili da gestire in ambito domestico, soprattutto a causa delle loro esigenze ambientali e della longevità. Questo porta molti proprietari a liberarle impropriamente in ambienti pubblici o naturali, come nel caso della fontana di Umbertide.

Tartarughe abbandonate

Le tartarughe sono state rinvenute in buono stato di salute. Dopo la cattura, sono state affidate temporaneamente ai servizi veterinari competenti per una prima valutazione sanitaria. Nei prossimi giorni verranno trasferite al Centro Ittiogenico della Regione Umbria, con sede a Sant’Arcangelo di Magione, struttura specializzata nella gestione di specie acquatiche, dove potranno essere adeguatamente ospitate in sicurezza e monitorate da personale qualificato.

La presenza di questi animali, rilasciati in libertà senza alcuna misura di contenimento, può rappresentare un rischio significativo per l’equilibrio ambientale, soprattutto se riescono a stabilirsi stabilmente in habitat naturali. Le specie esotiche invasive, infatti, competono con la fauna autoctona per risorse alimentari e spazi vitali, mettendo in pericolo la sopravvivenza di organismi originari dei territori colonizzati. In particolare, queste tartarughe palustri minacciano la Emys orbicularis, unica specie di tartaruga d’acqua dolce nativa dell’Italia, la cui presenza sul territorio è già fortemente ridotta.

Oltre alle implicazioni ambientali, l’abbandono di animali costituisce un reato previsto dalla normativa vigente. I Carabinieri Forestali sottolineano come tali gesti, oltre a essere espressione di negligenza e crudeltà nei confronti degli animali stessi, esposti a pericoli, malattie, scarsità di cibo e condizioni climatiche sfavorevoli, compromettano anche la biodiversità locale e la stabilità degli ecosistemi.

Le forze dell’ordine ribadiscono l’importanza di evitare il rilascio non autorizzato di specie aliene in ambienti naturali o artificiali. Quando la gestione degli animali domestici diventa insostenibile, è necessario rivolgersi a strutture specializzate o centri di recupero autorizzati, che possano garantire una sistemazione adeguata nel rispetto delle normative ambientali. Le fontane pubbliche, in particolare, non costituiscono ambienti idonei alla vita di specie acquatiche, né dal punto di vista ecologico né da quello etologico.

L’episodio odierno si inserisce in un contesto di crescente attenzione da parte delle autorità al fenomeno dell’introduzione di specie esotiche nel territorio italiano. La vigilanza sulle aree urbane e sui parchi pubblici è stata intensificata al fine di contrastare l’abbandono di animali e tutelare la fauna selvatica. Le attività di controllo, oltre al recupero degli esemplari, comprendono campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per promuovere comportamenti responsabili e consapevoli nei confronti degli animali da compagnia.

Le sette tartarughe recuperate a Umbertide saranno ora ospitate in una struttura capace di garantire loro una permanenza sicura, in attesa di ulteriori valutazioni da parte degli enti competenti. L’intervento odierno contribuisce a preservare l’equilibrio della biodiversità locale e a ricordare che ogni gesto individuale può avere ripercussioni sull’ambiente.

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