Lega Nord Città di Castello sugli orari dei bus navetta

“I cittadini vittime di una politica assenteista che non garantisce nemmeno i servizi già esistenti”

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Lega Nord Città di Castello sugli orari dei bus navetta CITTA’ DI CASTELLO – Pendolari e studenti costretti ad alzarsi all’alba perché le amministrazioni di sinistra non sono in grado di garantire e salvaguardare servizi, per altro già esistenti. Il capogruppo Lega Nord, Riccardo Augusto Marchetti e il consigliere Valerio Mancini si fanno, così, portavoce di alcune famiglie di Bosciano, Petrelle e San Leo “vittime” di una politica assenteista in grado di produrre solo poltrone. “Da circa un mese – spiegano i due leghisti – molte famiglie della zona sud del comune si sono viste cambiare gli orari dei pullman, in modo particolare quelli della Linea D che porta i passeggeri sino alla coincidenza di Trestina da dove parte un altro bus, in perfetto stile terzo mondo, per arrivare ad Umbertide.

L’anticipo di circa un quarto d’ora di tali orari è dovuto alle variazioni che hanno subìto proprio le navette messe a disposizione dopo la chiusura della tratta ferroviaria Città di Castello – Umbertide. Al sindaco e a tutta la Giunta chiediamo un impegno concreto per soccombere a tale mancanza perché i più penalizzati, in questo desolante quadro, sono gli studenti che, oltre a svegliarsi all’alba, arrivando prima a scuola, devono stare diverso tempo al freddo in attesa che il plesso apra. Siamo sicuri che l’amministrazione comunale accoglierà questo nostro appello poiché credo che i nostri cittadini siano stati fin troppo penalizzati dalla politica perugina che vede in Città di Castello solo un bacino dove attingere voti senza dare niente in cambio.

Lo stesso Ministro Del Rio, a suo tempo, annunciò 3 miliardi e mezzo di euro per le reti ferroviarie regionali, peccato che l’Alto Tevere non era compreso in quel progetto, nonostante il nostro territorio vanti un numero discreto di parlamentari PD che avrebbero dovuto perorare la causa. Lo stesso Assessore Regionale, Giuseppe Chianella è stato vittima di questo gioco di potere: in audizione a Città di Castello annunciò l’istituzione di un bando per il ripristino della tratta di FCU in questione entro il 2017 poi, fu richiamato all’ordine, nelle stanze del palazzo, dal sergente Marini e costretto a smentire quanto dichiarato il giorno prima, facendo pure una figura barbina. Credo che sia arrivato il momento – concludono Marchetti e Mancini – che l’amministrazione comunale cominci ad alzare la voce nelle sedi opportune piuttosto che chinare la testa ad ogni singolo gemito perugino”.

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