
La mostra “Anatomie naturali” esplora il legame tra arte e ambiente
La mostra “Anatomie naturali” – La Pinacoteca Comunale ospita fino al 28 febbraio 2025 la personale “Anatomie naturali” di Roberto Ghezzi , un’esposizione che unisce arte e scienza attraverso la riflessione sulla fragilità dell’acqua e delle sue componenti biologiche e naturali. Il progetto, promosso da Arpa Umbria , in collaborazione con Imago Galleria d’Arte e il Museo Malacologico Malakos , è curato da Chiara Lorenzetti e Anna Ricci , con il patrocinio del Comune di Città di Castello .
Il percorso espositivo si concentra su temi ambientali urgenti, come l’impatto del cambiamento climatico sull’acqua e lo stato dei ghiacciai, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla conservazione. La mostra si inserisce nel contesto dell’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai proclamato dalle Nazioni Unite e propone un confronto tra la visione artistica di Ghezzi e lo studio scientifico di Arpa Umbria . La collaborazione tra queste due realtà mira a stimolare una riflessione critica sul futuro delle risorse naturali.
Fino alla fine di febbraio, Palazzo Vitelli alla Cannoniera offre uno spazio in cui l’arte si fa veicolo di consapevolezza ecologica. Le opere in esposizione sono frutto di ricerche che l’artista ha condotto nelle acque umide dell’Umbria e in territori estremi come la Groenlandia . Tra queste, spiccano le Naturografie© su tessuto, una tecnica che unisce l’impronta del paesaggio naturale con la materia stessa, e le cyanotipie a contatto su carta fotosensibile, che evocano i processi naturali dei luoghi in cui sono stati realizzati.
L’artista ha anche creato una serie di opere durante il progetto The Greenland Project nel 2022 , quando ha documentato la fusione dei ghiacciai groenlandesi. Le tele e le fotografie, esposte nella quarta sala della mostra, permettono di osservare la drammatica accelerazione del fenomeno della fusione dei ghiacci, una delle principali conseguenze del riscaldamento globale. Questo aspetto scientifico è affiancato da una lettura artistica che, oltre a documentare, invita a riflettere sulla bellezza e sulla debolezza dell’ambiente artico.
Nella prima sala, il visitatore può ammirare le grandi tele della serie Thybris – Il Fiume Eterno , realizzate lungo il Tevere tra Lazio e Umbria , mentre nella seconda sala le opere della serie Trasimeno offrono una nuova prospettiva sul lago umbro e le sue acque dolci. Queste tele, immerse nell’acqua e trattate con impasti ecologici, acquisiscono una texture unica che esprime il dialogo tra l’artista e l’ambiente naturale. La sensibilizzazione verso le acque dolci della regione Umbria , spesso trascurate a favore delle problematiche ambientali più evidenti, è un altro tema centrale della mostra.
La riflessione proposta dalla mostra si estende anche alla dimensione sociale e culturale, sottolineando come la conservazione delle acque non sia solo una questione ecologica, ma un impegno collettivo. Durante l’esposizione, sono previsti incontri e laboratori che coinvolgeranno le scuole e la comunità locale, promuovendo una cittadinanza attiva e consapevole. Gli interventi scientifici di Arpa Umbria , che ha contribuito a indirizzare l’indagine ecologica in ambienti diversificati, completeranno l’esperienza, offrendo uno spunto per dibattiti e confronti sulla sostenibilità ambientale e le strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Prima dell’inaugurazione ufficiale, il sindaco Luca Secondi e l’ assessore alla Cultura Michela Botteghi , insieme al direttore di Arpa Umbria Paolo Stranieri e alla curatrice della mostra Anna Ricci , hanno sottolineato l’importanza della mostra come strumento di sensibilizzazione e di apertura al dialogo tra diverse generazioni e discipline. La mostra “Anatomie naturali” rappresenta un esempio di come l’arte possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche ambientali cruciali, stimolando una riflessione condivisa sull’urgenza di adozione di comportamenti più responsabili per la salvaguardia del nostro pianeta.
L’esposizione offre anche una visione unica di come l’arte possa essere utilizzata come mezzo per comprendere fenomeni naturali complessi e sensibilizzare sul cambiamento climatico, rendendo l’esperienza accessibile a tutti, dagli studenti alle famiglie, fino ai professionisti del settore scientifico e artistico . La mostra, oltre a essere un’occasione per apprezzare il talento di Ghezzi , diventa un invito ad agire in difesa delle risorse naturali, facendo emergere il tesoro delle riflessioni attraverso questa originale collaborazione tra arte e scienza.
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