Città di Castello celebra l’arte contemporanea: inaugurazione delle nuove Sale Nuvolo e Bartoccini

Il 31 maggio 2024, la Pinacoteca di Città di Castello inaugura le nuove sale dedicate a Nuvolo e Bartoccini, segnando l'inizio di un anno dedicato all'arte contemporanea

Città di Castello celebra l'arte contemporanea: inaugurazione delle nuove Sale Nuvolo

Città di Castello celebra l’arte contemporanea: inaugurazione delle nuove Sale Nuvolo

Dopo aver celebrato il Rinascimento nel 2023 con il Cinquecentenario di Luca Signorelli, Città di Castello si prepara a dedicare il 2024 all’arte contemporanea. Venerdì 31 maggio 2024, alle ore 18.00, verranno inaugurate le nuove Sale Nuvolo e Bartoccini e la Event Room nell’Ala nuova della Pinacoteca comunale.

L’Amministrazione comunale di Città di Castello ha annunciato con orgoglio questo nuovo progetto di valorizzazione dei musei e del patrimonio artistico. Il progetto coinvolge diverse entità, tra cui l’Assessorato alla Cultura e al Patrimonio, Il Poliedro gestore della Pinacoteca, l’Archivio Nuvolo e il polo tecnico Franchetti-Salviani. Insieme, hanno lavorato per creare un’idea di valorizzazione che riproduca lo spirito dell’Anno di Signorelli e coinvolga cittadini e turisti alla scoperta del patrimonio culturale, non solo locale.

La nuova Sala Nuvolo, dedicata a Giorgio Ascani, e la nuova Sala Bruno Bartoccini saranno i punti focali dell’inaugurazione. Inoltre, la Event Room, una sala degli eventi posta nel cuore del percorso museale, ospiterà mostre, approfondimenti e installazioni dedicate all’arte contemporanea, guidando il pubblico verso il Centenario della nascita di Nuvolo nel 2026.

Un aspetto qualificante del progetto è la documentazione digitale delle iniziative, che alimenta un archivio del Contemporaneo accessibile online. Questi materiali saranno prodotti dagli studenti, grazie alla collaborazione con il polo tecnico Franchetti-Salviani, che realizzeranno dei virtual tour a fini promozionali.

L’inaugurazione delle nuove sale segna l’inizio di una nuova fase per la Pinacoteca di Città di Castello, che sta diventando sempre più un compendio della nostra identità culturale. Contestualmente alle nuove Sale, il museo ospiterà diverse mostre e installazioni, tra cui il restauro della Pala di Santa Cecilia a cura di Paolo Pettinari, la mostra dei 150 anni di Alice Hallgarten, la mostra Infra formae di Fabio Mariacci ed Elio Mariucci e le installazioni di Vis à vis di Helidon Xhixha.

L’inaugurazione avrà luogo venerdì 31 maggio alle ore 18:00 presso la Pinacoteca comunale di Città di Castello. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il numero 075-8554202 o inviare una mail a cultura@ilpoliedro.org

Città di Castello, la porta dell’Umbria, tra il Rinascimento e Contemporaneità. con SIGNORELLI Raffaello, Burri, il cammino di Francesco e tartufo tutto l’anno. Città di Castello è un’oasi di Rinascimento nell’Umbria medievale: i palazzi del centro storico sono un’eredità della signoria Vitelli che le impresse l’impronta rinascimentale immediatamente percepibile per chi entra in città da Piazza Garibaldi dove la famiglia fece costruire la sua reggia, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, affrescato con cicli guerreschi da Prospero Fontana, il Doceno e Pomarancio. Fu invece il Vasari a disegnare la facciata di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, dimora coniugale dei Vitelli, che oggi ospita la Pinacoteca comunale, seconda galleria dell’Umbria, nella quale è custodito lo stendardo della Santissima Trinità di Raffaello, che nel suo apprendistato dipinse qui anche lo Sposalizio della Vergine e la Crocifissione Du Mond, il Martirio di San Sebastiano e la Pala di Santa Cecilia di Luca Signorelli. Città di Castello è anche la patria delle arti contemporanee grazie all’eredità che Alberto Burri, maestro dell’Informale, ha lasciato alla sua terra d’origine. Tre musei, la Collezione Burri e gli Ex Seccatoi del tabacco, il Museo della Grafica accolgono una selezione delle sue opere e dei cicli più famosi. Presto una piazza, disegnata dallo stesso Burri negli anni Ottanta, avrà il suo nome e rappresenterà uno dei maggiori esempi di architettura urbana su scala mondiale.

Nella rete museale tifernate (questo il singolare toponimo della città) anche il Museo del Duomo (Rosso Fiorentino) con preziosi esempi di antica arte sacra, la Collezione tessile Museo di Tela Umbra, dono dei baroni Franchetti, ottocentesche figure di filantropi legati a Maria Montessori, che qui sperimentò e pubblicò la prima edizione del suo Metodo nel 1909. La Tipografia Grifani- Donati è museo vivente all’arte della stampa. Della vocazione agricola incentrata sul tabacco il Museo delle tradizioni popolari offre riproduzioni in scala di oggetti e ambienti presso il Centro Garavelle, dove si può visitare Malakos, la più grande collezione privata di conchiglie in Europa nella quale sono custoditi circa 600mila esemplari provenienti dai maggiori ecosistemi mondiali.

La rete museale MUA, www.rimaltotevere.it, che riunisce gli otto comuni dell’Alto Tevere e oltre 20 strutture museali, ogni anno propone un itinerario di valorizzazione delle diverse attrazioni culturali del territorio, attraverso iniziative congiunte con la vicina Toscana, in particolare Cortona, città nativa del Signorelli, di cui l’Alto Tevere custodisce undici tra le sue opere maggiori. La rete oltre all’informazione offre anche servizi per il visitatore, tra i quali la possibilità di prenotare on line biglietti, visite, ristoranti ed alberghi.

Se dal punto di vista architettonico, Città di Castello significa il Rinascimento, dal punto di vista naturalistico l’acqua è il suo elemento. Il parco fluviale sul Tevere lungo quasi venti chilometri e la sorgente termale di Fontecchio, già nota in epoca romana, hanno plasmato in modo inedito lo skyline della città e sono l’eredità, sopravvissuta ai millenni, del Lago Tiberino, l’invaso che all’epoca dei dinosauri si stendeva su tutta l’Italia centrale.

Città di Castello da non perdere: in estate quando il comune si anima con un ricco programma di eventi culturali, esposizioni, rievocazioni e spettacoli teatrali che si chiude a settembre con il Festival delle Nazioni; in autunno con la Mostra del Fumetto, a Natale con la Mostra internazionale di arte presepiale. Città di Castello è una delle principali tappe dei percorsi religiosi di San Francesco e Santa Veronica e della Memoria.

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