Primo Maggio, Guasticchi, Festa del lavoro occasione di riflessione e speranza

“È da molti anni che cerchiamo di festeggiare un Primo maggio senza retorica, facili parole, espedienti verbali di qualunque tipo. Ciò che serve, e mai come quest’anno possiamo capirlo, è l’entusiasmo della proposta unito all’ottimismo dei piccoli passi in avanti che il Paese sta riuscendo a fare nel campo delle misure e delle riforme per favorire l’occupazione e far tornare a crescere il lavoro.

Il lavoro, che tanto ancora manca tra i giovani e i disoccupati di ogni fascia d’età, non è lì, dietro l’angolo, ad aspettarci”. È quanto dichiarato da Marco Vinicio Guasticchi (Pd), candidato al consiglio regionale dell’Umbria, in occasione della Festa del lavoro. “Il lavoro assomiglia, sempre più – ha proseguito Guasticchi –, a un’impresa personale che bisogna essere capaci di studiare, sperimentare e programmare.

Il lavoro continua a essere un’opportunità nel pubblico e una chance nel privato, ma, soprattutto, deve poter essere una dimensione personale, una sfera che si conquista e si costruisce senza aspettare che qualcuno bussi alla porta di casa offrendo la svolta della vita. Il lavoro è, in Italia, un progetto che mette insieme le povertà di oggi per creare le nuove ricchezze di domani, ma ha bisogno, per fare ciò, del contributo appassionato e solidale di tutti”. “E questo impegno – ha precisato Guasticchi – varrà soprattutto, per me, nel prossimo mandato elettorale in Regione, per il quale conto su un consenso autentico e motivato. Anche in Umbria, infatti, bisogna imprimere il senso della svolta”. “I banchi di prova – ha aggiunto Guasticchi – saranno molti, come dimostrano le tante vertenze aperte e i tanti posti ancora in pericolo in settori chiave della produzione umbra.

I comportamenti delle istituzioni locali nella vicenda dell’Ast sono di esempio: si può portare il governo a entrare nella dinamica delle trattative, occorre avere la pazienza di un lungo dialogo, dare prove di preveggente maturità, saper cogliere le opportunità. E, oltre a ciò, bisogna saper incidere nei meccanismi della formazione, puntare sull’Agenzia regionale per l’impiego come motore efficace di indirizzo verso le opportunità, coordinarsi con i mercati europei dell’occupazione, valorizzare le risorse intellettuali che, oggi, rischiano di dover uscire dai confini regionali per cercare di far quadrare la loro preparazione con un lavoro all’altezza degli studi fatti”. “Il lavoro, insomma – ha concluso Guasticchi –, non è solo un particolare settore d’intervento, ma su esso si misurerà tutta la capacità di rinnovamento culturale della Regione dell’Umbria.”

I nostri video

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*