Citroen Sahara di Burri illumina il raduno tra arte e motori

Citroen Sahara di Burri illumina il raduno tra arte e motori

A Città di Castello il Club Storiche unisce cultura e passione

Un intreccio raro di arte contemporanea e motorismo storico ha caratterizzato la giornata organizzata dal Club Auto Moto Storiche Altotevere, che domenica 5 ottobre ha promosso l’evento “Attraversando le colline di Burri”. Al centro della manifestazione, una protagonista d’eccezione: la Citroen 2CV 4×4 Sahara appartenuta ad Alberto Burri, presentata per la prima volta in pubblico in Piazza Garibaldi e divenuta simbolo del legame tra il maestro tifernate e il suo territorio.

Il raduno, che ha visto la partecipazione di appassionati e cittadini, si è sviluppato in un itinerario tra i luoghi cari all’artista con una tappa significativa al museo di Palazzo Albizzini, cuore della Fondazione Burri. A rendere ancora più speciale l’iniziativa è stata la possibilità di ammirare un cimelio unico, un modello di straordinaria rarità, custodito oggi dalla famiglia Brighigna e riportato all’attenzione collettiva come memoria storica e affettiva.

La 2CV Sahara acquistata da Burri nel 1970 per raggiungere la sua casa nelle colline di Città di Castello, a Morra, rappresentava un mezzo tanto pratico quanto innovativo. Prodotta da Citroen tra il 1958 e il 1966 in pochissimi esemplari, si distingueva per la presenza di due motori da 425 cc, uno anteriore e uno posteriore, che garantivano la trazione integrale. Tra le peculiarità anche la ruota di scorta montata sul cofano e la ventola supplementare di raffreddamento. Proprio per queste caratteristiche tecniche, oggi il modello è considerato un vero tesoro da collezione.

Toccante è stato il ricordo dell’architetto Tiziano Sarteanesi, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e figlio del professor Nemo Sarteanesi, storico testimone e amico del pittore. “Da bambino salivo con mio padre su quella macchina così affascinante, guidata da Burri verso la sua casa tra le colline – ha raccontato –. Non fu facile trovare quell’auto, così rara e particolare. Ma Burri, da innovatore qual era, rimase colpito dalla meccanica di questo veicolo dotato di due propulsori indipendenti”.

Alla memoria personale si è unito il presidente del Club Auto Moto Storiche Altotevere, Giovanni Maria Rossi, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa. “Per noi questo è uno degli appuntamenti più significativi dell’anno, un modo per onorare il maestro – ha spiegato –. Ho conosciuto Burri da ragazzo e ricordo con emozione alcuni momenti condivisi. Con amici del Club abbiamo persino utilizzato la sua Citroen per raggiungere zone impervie, dimostrando la straordinaria efficacia del mezzo”.

Anche le istituzioni locali hanno salutato con favore la manifestazione. Il sindaco Luca Secondi e gli assessori Michela Botteghi e Letizia Guerri hanno sottolineato come la presenza di un’auto legata alla storia di Burri impreziosisca una giornata che ha saputo coniugare la memoria culturale con la passione per i veicoli storici, restituendo dignità e orgoglio a un territorio che conserva le tracce del suo più celebre artista.

La giornata non è stata soltanto un’occasione per ammirare la “madrina” a quattro ruote, ma anche un percorso collettivo di riscoperta. Attraverso il tour sulle strade tifernati, i soci e i partecipanti hanno rievocato i legami profondi tra Burri e la sua città, rafforzando la percezione di come arte e motori possano dialogare creando nuove narrazioni.

Il Club Auto Moto Storiche Altotevere, promotore dell’iniziativa, ha voluto così ribadire il valore della conservazione del patrimonio, non soltanto automobilistico ma anche culturale, riportando in vita un pezzo di storia legato a uno dei più grandi protagonisti dell’arte contemporanea. La 2CV Sahara, che fu mezzo di lavoro e di libertà per Burri, oggi diventa metafora di continuità, capace di unire generazioni e appassionati intorno a un racconto che intreccia memoria, tecnologia e creatività.

Il pubblico, accorso numeroso, ha potuto osservare da vicino i dettagli di questa vettura singolare, riscoprendo al tempo stesso episodi della vita quotidiana del maestro, meno noti ma altrettanto significativi. L’evento ha restituito una dimensione intima e concreta di Burri, non solo artista di fama mondiale, ma anche uomo legato alle proprie radici e alla semplicità della vita tra le colline.

Così, tra motori d’epoca, testimonianze e atmosfere evocative, la giornata si è conclusa lasciando un segno di forte partecipazione emotiva. Il Club Auto Moto Storiche Altotevere, attraverso questa iniziativa, ha testimoniato come la valorizzazione dei beni storici e culturali possa diventare una narrazione condivisa, capace di rendere vivi ricordi e tradizioni.

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