
In relazione alle affermazioni di Umbertide Cambia apparse sulla stampa relativamente al complesso “La Fornace” si evidenzia quanto segue:
“L’attuatore dell’intervento ha rispettato in toto gli obblighi sanciti dalla convenzione urbanistica (che ancora non risulta essere scaduta in quanto prorogata al 21.1.2018 ai sensi dell’articolo n. 264 c. 4 della L.R. n. 1/2015, sulla scorta del D.L. n. 69/2013, convertito dalla legge n. 98/2013, che ha prorogato il termine di fine lavori dei piani attuativi le cui convenzioni sono state stipulate prima del 31.12.2012, e che include pertanto anche il comparto “La Fornace”).
A tutti gli effetti, le opere realizzate e previste nella convenzione urbanistica (opere di urbanizzazione e fabbricati) risultano regolarmente ultimate, ancorché le unità abitative risultino prive di certificato di agibilità.
La proprietà dell’immobile, sebbene sollecitata dall’Amministrazione comunale, ha mostrato e mostra tuttora (vista la sua condizione di liquidazione giudiziale) scarso interesse alla tutela del proprio patrimonio il quale, risultando non sorvegliato, può essere oggetto di intrusioni e furti.
Si evidenzia al proposito che, con specifica richiesta dell’Ente e a difesa della stessa proprietà privata, siano stati fatti chiudere i varchi di accesso ai piani interrati.
Da questo punto di vista, in assenza di situazioni di effettivo pericolo per l’incolumità dei cittadini lungo le aree pubbliche, è difficoltoso per non dire impossibile per l’Amministrazione intraprendere azioni in ambito edilizio ed urbanistico, all’interno della proprietà privata.
Diverso è il caso legato a problematiche di ordine pubblico che possano riguardare l’area e gli immobili, per i quali la competenza è ovviamente delle forze dell’ordine; a questo proposito c’è da sottolineare che sono stati effettuati a più riprese sopralluoghi da parte delle autorità competenti che non hanno riscontrato situazioni di grave degrado igienico-sanitario o sociale.
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