Umbertide Cambia: L’officina Fcu a Pierantonio

Ex-FCU, comuni Altotevere insieme ad assessore per prospettive e rilancio
Ferrovia Centrale

da Umbertide Cambia
UMBERTIDE – L’incontro organizzato dal Comune sul futuro della FCU, ed in particolare dell’officina di Umbertide, ha consentito di apprendere dai dirigenti della Regione e di Umbria mobilità spiegazioni ragionevoli , anche se non sempre condivisibili, su alcune questioni tecniche. Attendiamo però un convegno di più ampio respiro dedicato all’esame del Piano regionale dei trasporti, quindi alle reali prospettive del sistema ferroviario. Altri argomenti, come la realizzazione della bretella ferroviaria di Pierantonio, che al momento rappresenta un vero e proprio spreco di denaro pubblico, o la collocazione della piastra logistica, sono stati elusi, perché frutto di scelte indifendibili. A questo proposito non ci interessa che ci siano assunzioni di colpa. Ci preme invece che siano assunte decisioni appropriate rispetto alle scelte imminenti e future. In generale vogliamo verificare la possibilità di progettare e di ripensarne il ruolo della ferrovia in un contesto strategico di intermodalità e secondo una visuale più coraggiosa e lungimirante.

I problemi  che compromettono in particolare il futuro dell’officina di Umbertide, emersi nel corso dell’incontro, suggeriscono invece di destinare risorse all’ammodernamento della stessa, in modo da renderne meno precaria l’attività e da far fronte alla positiva prospettiva di estenderne l’attività alla manutenzione dei treni circolanti sulla rete RFI. Su questo punto ci sembra opportuno riflettere seriamente in merito all’ipotesi di spostare l’officina a Pierantonio, potenziandone decisamente l’azione ed allargandone l’attività a tutti i mezzi pubblici del comparto trasporti. Questa soluzione, oltre che a liberare un’area importante della città dal punto di vista urbanistico, offrirebbe una giustificazione alla realizzazione della stessa bretella ferroviaria. Altrimenti l’etica politica non dovrebbe porre dubbi di fronte al dilemma fra il rifiuto dello spreco ed il rischio della perdita del finanziamento, avanzato quale motivo fondamentale, ma decisamente improprio, per il necessario completamento dell’opera. La difficile vittoria su questo punto rafforzerebbe la speranza di un una nuova cultura della spesa pubblica. L’eventuale sconfitta rappresenterebbe comunque un merito di fronte alla comunità, non solo locale, ed alla coscienza.

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