
da Umbertide Cambia
Votando contro l’ordine del giorno presentato da Umbertide cambia il PD impedisce di affrontare nelle opportune sedi istituzionali e con i tecnici competenti la discussione su un possibile miglioramento del delicato sistema delle cure palliative, rivolto a persone in condizione di fine vita, nella maggior parte dei casi per una malattia di natura oncologica.
“Una posizione incomprensibile – ha detto il Consigliere di Umbertide cambia Stefano Conti – che rivela la mancanza di una reale volontà di affrontare il problema per non mettere in discussione scelte già fatte in materia di sanità. Scelte che a nostro parere non danno risposte efficaci ad esigenze prioritarie.
Pensiamo che in tema di assistenza e cura di malati in condizioni terminali molto sia stato fatto, ma altro e di più si può fare per migliorare e per dare una risposta ottimale sul territorio a situazioni che meritano attenzione e sensibilità massima. Ed ovviamente il tema deve essere connesso alla necessaria riorganizzazione della struttura sanitaria locale”.
L’ordine del giorno di Umbertide cambia chiede sostanzialmente perchè, nonostante i finanziamenti previsti dalla legge n. 39/1999, le amministrazioni comunali e sanitarie di allora preferirono sostituire la struttura programmata presso l’ospedale di Umbertide (5 posti letto) prevedendo posti letto per malati terminali in assistenza palliativa presso una residenza sanitaria assistita, peraltro mai attuando questa soluzione, ed avanza la richiesta di rappresentare presso la Regione Umbria e la Direzione della ASL competente l’esigenza di realizzare nel territorio dell’Alta Valle del Tevere un immediato processo di riorganizzazione delle cure palliative domiciliari e residenziali, anche in un’ottica di efficientamento della struttura di Umbertide.
“A questo fine – aggiunge Conti – abbiamo chiesto di promuovere un incontro in sede di seconda commissione consiliare con medici, tecnici ed esperti della ASL e delle associazioni di volontariato per verificare le modalità utili ad una efficace definizione del processo di riorganizzazione del servizio, ma non abbiamo ottenuto alcun risposta dall’Amministrazione”.
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