Umbertide cambia, confronto a tutto campo sulla moschea, nessuno escluso

È arrivato il tempo infatti di incontrarci e socializzare i nostri e rispettivi punti di vista

Umbertide cambia, confronto a tutto campo sulla moschea, nessuno escluso

Umbertide cambia, confronto a tutto campo sulla moschea, nessuno escluso

da Umbertide cambia
«Bisogna fermarci a ragionare e dialogare. Anche gli ultimi e violenti fatti accaduti all’interno della comunità islamica umbertidese ci spingono a una profonda riflessione e a cercare concrete soluzioni. È arrivato il tempo infatti di incontrarci e socializzare i nostri e rispettivi punti di vista, altrimenti ogni proposta diventa occasione di scontro».

Il presidente di Umbertide cambia, Gianni Codovini, è orientato a trovare una via d’uscita comune per la questione Moschea e a svelenire il clima: «Per prima cosa bisogna evitare di cadere negli stessi e gravissimi errori compiuti prima dal Sindaco Giulietti, dal Pd e poi da Locchi. Se anch’essi riconoscono ormai che la mancanza di partecipazione è stato uno dei motivi della crisi attuale è giocoforza recuperare una partecipazione vera. Allora il Sindaco Locchi non può trattare il Patto o Convenzione con l’Associazione islamica come un segreto di Stato.

Ancora nessuna forza politica umbertidese, né gruppo in Consiglio comunale, né alcuna associazione culturale, né organizzazione di ispirazione religiosa conosce i contenuti di questo Patto. Si dice che egli abbia convocato i sindacati. Ci scusino i sindacati, ma essi che c’azzeccano con la Moschea? Bene anche la loro partecipazione, ma qui si tratta di convivenza civile e non di specifici controversie lavorative o piattaforme salariali. Mi sembra che regni la confusione o peggio ancora il criterio della selezione mirata degli interlocutori. Invece abbiamo bisogno che le diverse posizioni in campo s’incontrino piuttosto che escludersi.»

«Una questione che va subito chiarita è, per esempio, la conoscenza dell’interlocutore. Noi, da sempre, abbiamo sollecitato l’associazione islamica che ha firmato i diversi atti di acquisto del terreno e la costrizione della Moschea a confrontarsi pubblicamente e a capire da che parte stanno. Il mondo islamico non è un blocco unico, anzi è fatto di molte posizioni. Ci risulta strano che un’associazione di 7 soci, come da loro Statuto, possa rappresentare 2mila cittadini musulmani ad Umbertide. Ovvio che così nascano confitti interni. Per questo è necessario che vengano fuori le diverse prospettive dell’islam e soprattutto Giulietti e Locchi ci dicano perché hanno trattato con quella Associazione piuttosto che con un’altra e se sapevano a quale livello nazionale essa si riferisce. Trattare con una parte dell’Islam e non con tutte le parti è un errore culturale imperdonabile, soprattutto quando si costruisce il Luogo Sacro della Moschea, che è di tutti i credenti musulmani non di un’associazione, peraltro molto ristretta.»

«C’è poi il problema dell’adesione dell’Associazione islamica ai valori repubblicani. Noi ne facciamo un punto dirimente. Vogliamo sapere che cosa pensa del pluralismo culturale, politico e sessuale; qual è il ruolo della donna che prospettano, quali garanzie per i minori. Non da ultimo ci dicano una parola di condanna dell’antisemitismo. Per noi ogni forma di razzismo è inaccettabile, in special modo quello etnico e religioso. Questo è dialogo e comprensione dell’altro».

I nostri video

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*