
Umbertide Cambia, Calzolaro, dall’Amministrazione comunale solo parole
da Stefano Conti
UMBERTIDE – Da una parte il PD e l’amministrazione Comunale di Umbertide che si auto denunciano per le proprie responsabilità. Dall’altra un’azienda che opera legittimamente, ma con un “notevole pregiudizio” per il contesto circostante, riconosciuto dalla stessa ARPA. In mezzo i cittadini di Calzolaro, che soffrono dei danni ambientali ed economici che l’impatto olfattivo della lavorazione dei rifiuti produce. Sullo sfondo la più generale problematica che riguarda il sistema di gestione del ciclo dei rifiuti nell’intera Regione, ormai prossimo al collasso.
A fronte di tutto ciò ci sembrano del tutto inadeguate le misure recentemente assunte da parte della Regione, avallate dal Comune di Umbertide, poiché non risolvono né temporaneamente né strutturalmente il fetore nauseabondo che persiste nell’area interessata. Ci vuole di più e di meglio. Innanzitutto occorre ricordare che l’azienda lavora sulla base di autorizzazioni rilasciate dagli organi competenti con il parere favorevole delle amministrazioni Comunali di Umbertide.
E già qui bisognerebbe capire la ragione dei progressivi aumenti di tonnellaggio, ma nessuno è stato in grado di spiegarcela. Superficialità? Operazione studiata a tavolino? In attesa che il Pubblico ministero prenda una decisione sul nostro esposto e si apra un procedimento giudiziario, ribadiamo che l’unica misura concreta a beneficio dei cittadini è quella dell’ordinanza di chiusura momentanea del sito da parte del Sindaco Locchi.
Del resto, il suo collega di Perugia ha emesso recentemente un’ordinanza contingibile ed urgente per un medesimo caso (Agriflor di Villa Pitignano) “per pregiudizio della vivibilità urbana”. Questo deve fare il Sindaco, inviando il personale comunale per un sopralluogo nel sito aziendale, mai avvenuto, magari alla presenza del neonato Comitato di Calzolaro. Qualora l’ordinanza non venisse emanata, allora è necessario tamponare momentaneamente la situazione, che è in mano esclusivamente del Comune di Umbertide e della proprietà.
Momentaneamente non vuol dire misure precarie, ma strutturali, che favoriscano i cittadini e l’azienda. Ad esempio: potenziamento del filtraggio di odori nauseabondi, copertura delle zone di stazionamento dei mezzi, applicazione di doppie porte, controllo da parte dei vigili dei mezzi che portano i rifiuti, stoccaggio di rifiuti biodegradabili di cucine e mense all’interno di celle frigorifere.
Tutti lavori che abbisognano dell’autorizzazione comunale e, soprattutto, delle sue prescrizioni. Da subito, inoltre, è necessario applicare l’ordine del giorno proposto da Umbertide cambia sulla tracciabilità e sull’anagrafe dei rifiuti, presupposto per ogni programmazione. Per quanto riguarda quest’ultima si rende indispensabile approntare il “bilancio ambientale” annuale, presente nei primi anni Duemila quando aderimmo ad Agenda 21.
Umbertide cambia
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