Sudari bianchi per Gaza, il gesto del Comune tifernate

Sudari bianchi per Gaza, il gesto del Comune tifernate

A Città di Castello protesta simbolica in Consiglio comunale

Un drappo bianco per ogni vittima innocente. Nell’aula del Consiglio comunale di Città di Castello e sulla facciata del palazzo municipale affacciato su piazza Gabriotti, il bianco dei sudari ha trasformato ieri sera il luogo della discussione politica in una silenziosa denuncia. L’iniziativa, promossa dal sindaco Luca Secondi, ha inteso manifestare la solidarietà dell’amministrazione comunale verso il popolo palestinese, nel pieno del conflitto in corso nella Striscia di Gaza.

I banchi del Consiglio comunale sono stati ricoperti da teli candidi, simboli della protesta contro l’azione militare israeliana che sta mietendo migliaia di vittime civili. La scelta, voluta dal primo cittadino, ha avuto come scopo quello di accendere l’attenzione della comunità tifernate su una tragedia umanitaria di proporzioni devastanti. I teli sono stati distribuiti tra i consiglieri come invito a esprimere una posizione consapevole e umana di fronte alla distruzione quotidiana documentata dai media internazionali.

La mattina successiva, il gesto si è esteso all’esterno del palazzo comunale, dove un sudario bianco è stato esposto dalla loggia che domina corso Cavour, rendendo visibile a tutti una presa di posizione netta da parte dell’istituzione locale. Il simbolo è stato collocato come richiamo alla responsabilità collettiva e al dovere di testimoniare il dolore delle popolazioni colpite.

L’apertura dei lavori consiliari è avvenuta proprio sotto il segno di questo atto simbolico. Il sindaco Secondi, introducendo la seduta ordinaria, ha invitato i presenti a riflettere sul significato profondo dell’umanità come valore indivisibile e universale. Secondi ha sottolineato l’urgenza di azioni concrete che possano contribuire a ristabilire la ragione in un contesto che, a suo giudizio, ha oltrepassato il limite della vendetta per trasformarsi nell’annientamento sistematico della dignità e della vita umana.

Nel corso della discussione, diversi interventi hanno ribadito la piena adesione all’iniziativa. La consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto – Azione) ha espresso appoggio immediato alla proposta, mentre il capogruppo del Partito Democratico, Giornata Gatticchi, ha richiamato le istituzioni a non rimanere inerti. Gatticchi ha definito l’offensiva su Gaza come una delle peggiori crisi dell’epoca contemporanea, parlando di “metodologie brutali” e di “massacro di una popolazione inerme”. Per il consigliere, la risposta delle democrazie occidentali risulta finora inadeguata, e ha auspicato che anche l’Italia segua l’esempio di altri paesi nel riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina.

La capogruppo di Castello Cambia, Emanuela Arcaleni, ha chiesto un ulteriore segnale visibile da parte del Comune, proponendo l’esposizione della bandiera palestinese oppure di altri sudari sulle finestre dell’edificio pubblico. Per Arcaleni, occorre superare i confini dell’aula consiliare e farsi promotori di un appello collettivo contro il silenzio delle istituzioni. Ha ricordato la drammatica realtà dei bambini palestinesi, vittime della fame e dei bombardamenti, e ha sollecitato una mobilitazione che possa rompere lo stato di paralisi morale della comunità internazionale.

Anche il capogruppo della Lega, Valerio Mancini, ha manifestato sostegno per il gesto simbolico, lodando lo spirito ancora vivo degli italiani di fronte alla sofferenza umana. Mancini ha dichiarato che il Consiglio comunale rappresenta una testimonianza concreta della volontà di non restare inerti, rifiutando il conformismo dettato dal potere. Ha sottolineato come, a suo giudizio, l’opinione pubblica stia rispondendo con maggiore consapevolezza, anche in seguito ai recenti cambiamenti in ambito religioso con l’elezione del nuovo pontefice, Leone XIV.

La discussione in aula ha confermato la trasversalità dell’iniziativa, accolta da rappresentanti di diversi schieramenti politici. L’atto simbolico, privo di bandiere partitiche, ha avuto come unico obiettivo quello di esprimere vicinanza umana e istituzionale a chi oggi vive sotto le bombe. L’esposizione del sudario non rappresenta soltanto un momento di raccoglimento, ma anche un appello alla coscienza collettiva per ripristinare il senso di giustizia e responsabilità nel contesto geopolitico.

Città di Castello, con questo gesto, ha voluto dunque sottolineare il proprio dissenso rispetto alla linea di condotta del governo israeliano e denunciare le condizioni disumane in cui versa la popolazione della Striscia di Gaza, dove, secondo diverse stime, il numero delle vittime ha superato le 50 mila unità.

Il gesto del Consiglio comunale si aggiunge alle numerose prese di posizione simboliche che, in Italia e all’estero, si stanno moltiplicando nelle ultime settimane, esprimendo una crescente inquietudine e un diffuso disagio nei confronti del protrarsi del conflitto e della mancata soluzione diplomatica. Il drappo bianco, esposto sul municipio tifernate, è ora visibile a tutta la cittadinanza come segno tangibile dell’impegno morale e civile dell’ente locale.

Nel cuore dell’Umbria, Città di Castello si è così fatta portavoce di una sensibilità condivisa, affidando al silenzio del sudario la forza di un messaggio che intende superare le mura istituzionali e raggiungere chi ha il potere di porre fine a un dramma umanitario che continua a consumarsi giorno dopo giorno.

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