Secondo anniversario del sisma in Alta Valle del Tevere

Celebrazione a Pierantonio con istituzioni e cittadini

Celebrazione a Pierantonio con istituzioni e cittadini

Il 9 marzo 2025 ricorre il secondo anniversario del terremoto che ha colpito alcuni centri dell’Alta Valle del Tevere, in particolare Pierantonio e Sant’Orfeto, nei comuni di Umbertide e Perugia. Per l’occasione, questa mattina si è svolta una celebrazione eucaristica nella piazza principale di Pierantonio, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. Alla cerimonia erano presenti rappresentanti del Governo, della Regione e delle amministrazioni locali. L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato Rinascita Nove Marzo e ha visto la partecipazione di numerosi cittadini.

Durante l’omelia, l’arcivescovo ha parlato della speranza e della volontà di ripresa della comunità, paragonando la situazione a una condizione di attesa per il ritorno alla normalità. Ha citato il caso di un presidente in tempo di guerra, il quale aveva scelto di non indossare un abito formale fino alla fine del conflitto. Un parallelismo con la condizione vissuta dagli abitanti colpiti dal sisma, che attendono il momento di poter “indossare il loro vestito più bello”, ovvero tornare a vivere nelle proprie case e riappropriarsi degli spazi quotidiani sottratti dal terremoto.

L’arcivescovo ha sottolineato che, a differenza di una guerra, qui non vi sono contrapposizioni tra fazioni, ma una comunità unita che lavora insieme per la ricostruzione. Ha elogiato l’operato delle istituzioni, del Comitato Rinascita Nove Marzo e delle amministrazioni locali, impegnate nel promuovere provvedimenti normativi e finanziamenti per sostenere il processo di ripresa. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, per il suo impegno concreto nel coordinare gli interventi.

Nel suo intervento, l’arcivescovo ha citato il titolo scelto dal settimanale La Voce, “La speranza non trema”, richiamando l’importanza di mantenere viva la fiducia nel futuro. Ha poi fatto riferimento al Vangelo della prima domenica di Quaresima, evidenziando il parallelismo tra il deserto evangelico e la prova vissuta dalla comunità locale. Ha sottolineato che il deserto rappresenta smarrimento e difficoltà, ma anche una scelta: arrendersi o continuare a credere nella ricostruzione.

Ha ricordato come Gesù, nel deserto, sia stato tentato di abbandonare il suo progetto di servizio agli altri, ma abbia resistito, insegnando che la vita non si basa solo su beni materiali. Ha esortato la comunità a non lasciarsi sopraffare dalla rassegnazione, ma a proseguire con determinazione per ricostruire ciò che il terremoto ha distrutto.

L’omelia si è conclusa con un richiamo all’importanza del sostegno reciproco, sottolineando come nei momenti difficili il valore della solidarietà emerga con più forza. Ha ricordato le figure familiari e amicali che, con piccoli gesti quotidiani, trasmettono fiducia e spingono a proseguire nel cammino.

Il secondo anniversario del sisma rappresenta un momento di riflessione sul percorso compiuto e sulle sfide ancora da affrontare. La celebrazione ha evidenziato il ruolo delle istituzioni e della cittadinanza nel processo di ricostruzione e la volontà condivisa di restituire alla comunità i luoghi della vita quotidiana. Con l’impegno congiunto delle autorità e degli abitanti, il ritorno alla normalità si avvicina.

I nostri video

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*