
CITTA’ DI CASTELLO – “Su numero e collocazione dei rifugiati le amministrazioni comunali devono poter esprimere un parere vincolante e non possono essere estromesse perché le ricadute di tali decisioni hanno effetti immediati sui cittadini”: questa la posizione assunta dal Comune di Città di Castello e dagli altri comuni dell’Umbria, con un pronunciamento ufficiale di Anci, durante la riunione che si è svolta nella Prefettura di Perugia, alla quale era presente l’assessore tifernate Mauro Alcherigi. In una nota il sindaco Luciano Bacchetta, congiuntamente all’assessore Alcherigi, dichiara “l’arrivo e la permanenza in città di alcuni rifugiati non può avvenire a nostra insaputa, sulla base di un piano di accoglienza redatto dall’Arci, che dal Ministero dell’Interno ne ha avuto in affidamento il servizio. Sebbene gli enti locali non siano chiamati ad alcun contributo economico, appare opportuno in primo luogo allargare la rosa dell’accoglienza a tutti i comuni dell’Umbria e in secondo luogo riprogrammare l’aspetto sanitario, allargandone la portata, in carenza, ad oggi, di controlli all’origine. Infine abbiamo chiesto che si apra una fase di concertazione sulle scelte di Prefettura e Ministero per evitare che l’adempimento di un dovere di solidarietà umana diventi un elemento di disagio per le popolazioni ospitanti e per chi arriva, a causa di una programmazione eterodiretta o poco calata nella singole realtà”.
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