Ratti e piccioni, il Comune valuta nuove strategie

Ratti e piccioni, il Comune valuta nuove strategie

Mariangeli: servono più gabbie o sterilizzazione

Il Comune intensifica le misure contro la proliferazione di ratti e piccioni, con interventi mirati e nuove valutazioni strategiche. In consiglio comunale, l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli ha illustrato le azioni in corso e le prospettive future, rispondendo all’interrogazione del capogruppo di Castello Civica, Andrea Lignani Marchesani, che ha sollevato preoccupazioni sulla crescente presenza di roditori e volatili nel centro urbano.

Mariangeli ha confermato che l’amministrazione effettua tre cicli annuali di derattizzazione nelle aree pubbliche demaniali, in particolare dove sono presenti servizi pubblici e in zone con criticità ambientali. A questi si aggiungono interventi estivi supplementari, attivati in base alle segnalazioni dei cittadini, soprattutto nel centro storico e nei parchi urbani. Il servizio è affidato alla società Quark Srl, che opera secondo il capitolato tecnico approvato dall’USL Umbria 1.

I trattamenti sono eseguiti nei mesi di febbraio-marzo, maggio-giugno e ottobre-novembre, con operazioni concentrate su tombini, caditoie, aree verdi, plessi scolastici, edifici comunali, impianti sportivi, cimiteri e depuratori. L’obiettivo è contenere la diffusione dei ratti, che in estate si manifesta con maggiore intensità a causa delle alte temperature.

Sul fronte dei piccioni, Mariangeli ha illustrato i risultati del censimento effettuato nel 2023 e 2024, che ha rilevato una densità ben oltre la soglia di tolleranza. In particolare, nel centro storico si contano circa 1.500 esemplari su un’area di due ettari, con una densità di 750 piccioni per ettaro, rispetto alla soglia di 300-400 esemplari per chilometro quadrato.

La conformazione architettonica del centro storico favorisce la presenza dei volatili, offrendo numerosi siti di nidificazione, dormitori e posatoi. I sistemi di dissuasione fisica si sono rivelati inefficaci, e le colonie risultano stanziali, anche a causa dell’alimentazione fornita da alcuni cittadini.

Per contrastare il fenomeno, il Comune ha avviato una sperimentazione di depopolamento tramite gabbie. Quattro dispositivi sono stati installati in due siti: tre in area privata e uno sulla terrazza del palazzo comunale. L’esperimento ha mostrato che per ottenere risultati significativi è necessario aumentare il numero delle gabbie e individuare nuovi siti comunali idonei. È stato inoltre sottolineato il ruolo del foraggiamento controllato durante la cattura, da realizzare anche con il supporto di associazioni di volontariato.

Mariangeli ha ricordato che il censimento è condizione preliminare per l’abbattimento dei piccioni nelle aree extraurbane e rurali, come previsto dal piano regionale. Tuttavia, l’ordinanza comunale del 2015 in materia è stata impugnata da associazioni ambientaliste, rendendo più complessa l’adozione di misure drastiche.

Tra le alternative in valutazione, l’assessore ha citato le campagne di sterilizzazione, già adottate da altri comuni. Queste comportano però costi elevati e risultati visibili solo nel lungo periodo. Gli uffici stanno approfondendo l’efficacia di tali interventi, anche attraverso contatti con amministrazioni che li hanno sperimentati.

Il consigliere Lignani Marchesani ha espresso insoddisfazione per la risposta ricevuta, sollecitando l’amministrazione a intensificare gli sforzi. Ha indicato il fiume Tevere come possibile fonte della proliferazione dei ratti e ha proposto di coinvolgere aziende locali per potenziare gli interventi. Sui piccioni, ha criticato la sterilizzazione come misura poco incisiva e ha auspicato una revisione normativa che consenta azioni più efficaci.

Secondo Lignani Marchesani, la situazione richiede una repressione immediata, soprattutto nel centro storico, dove la presenza di roditori è aumentata sensibilmente. Ha inoltre evidenziato i danni agli immobili e al decoro urbano, oltre ai potenziali rischi per la salute pubblica derivanti dalla presenza dei piccioni, che essendo specie protetta non possono essere abbattuti se non in determinati periodi dell’anno.

Mariangeli ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel contenimento delle infestazioni, sottolineando la necessità di valutazioni tecniche e normative per individuare le soluzioni più adatte. Ha concluso affermando che ogni azione sarà ponderata in base alla sostenibilità economica e all’efficacia nel tempo.

Il dibattito in aula ha messo in luce la complessità del problema, che coinvolge aspetti sanitari, ambientali e normativi. Il Comune si trova ora di fronte a un bivio: rafforzare le misure esistenti o adottare nuove strategie, con l’obiettivo di garantire un maggiore controllo sulla presenza di ratti e piccioni nel tessuto urbano.

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