Questione migranti a Città di Castello, interviene Catia Polidori

E’ sufficiente guardare a Milano ridotta in questi giorni ad un gigantesco campeggio

Questione migranti a Città di Castello, interviene Catia Polidori
catia polidori

Questione migranti a Città di Castello, interviene Catia Polidori

Egr. Direttore,

poche righe per intervenire sulla nota vicenda dei migranti, per chiarire nel merito la posizione di Forza Italia di fronte al perdurare di un dramma di portata globale destinato ad avere effetti sempre maggiori sulle comunità locali. E’ sufficiente guardare a Milano (non più ‘solo’ Lampedusa), ridotta in questi giorni ad un gigantesco campeggio per poveri disperati, per accorgersi della reale portata del fenomeno e constatare l’incapacità del governo centrale sia di fronteggiare un’emergenza che non è certo scoppiata oggi sia di dettare una linea politica nel più vasto contesto europeo ed internazionale.

Forza Italia si batte da sempre in difesa del valore supremo della libertà in ogni ambito del vivere civile. Proprio per questo ritiene che il diritto all’accoglienza di alcuni, che pure va attentamente valutato caso per caso, termini laddove inizia il diritto alla sicurezza di molti che qui vivono e chiedono di essere adeguatamente protetti e tutelati. Se l’accoglienza di chi fugge da guerre e persecuzioni è doverosa, è altrettanto doveroso da parte delle istituzioni ascoltare ed intervenire per tutelare la sicurezza e l’identità delle nostre comunità. A Città di Castello abbiamo sempre dimostrato grande spirito di solidarietà e una importante inclinazione all’accoglienza.

Non è nostra intenzione venire meno proprio ora a questi che sono i valori portanti della cristianità, di cui sono permeate la storia, l’arte e la cultura cittadine. Al contrario, proprio in ragione di tali principi, dobbiamo porci in ascolto prima di tutto di chi li ha custoditi e tramandanti: i tifernati, di cui vanno comprese le reali difficoltà. Del resto se siamo disposti a concedere il beneficio del dubbio a tutti i migranti indistintamente, perché mai non dovremmo usare lo stesso metro di valutazione anche con i nostri concittadini, che ci segnalano difficoltà assolutamente non trascurabili? Concretamente, diciamo quindi si all’accoglienza purché intelligente e mirata.

Non possiamo “ghettizzare” creando centri di accoglienza fuori città, ma nemmeno forzare l’integrazione con massicce presenze nei nostri quartieri, che, incontrollate ed in assenza di mediatori culturali (come lamentato dai residenti), finirebbero per inasprire disagi a danno di tutti.

Soprattutto, e mi rivolgo direttamente alle istituzioni, facciamo attenzione a non diventare complici più o meno consapevoli di chi, in nome della cooperazione e di un buonismo di facciata, non esita a lucrare sui drammi umani, dichiarando alloggi disponibili all’accoglienza, pur di affittare a rendimento sicuro. Sperando di aver apportato un contributo al dibattito, ne approfitto per augurare alla redazione ed ai lettori una buona festa dell’Assunta. On. Catia Polidori presidente Comitato Forza Italia Umbria

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