Plastic Food Project aderisce a “M’Illumino di Meno”

Plastic Food Project aderisce a “M'Illumino di Meno”

Plastic Food Project aderisce a “M’Illumino di Meno”
Anche l’arte… si “Illumina di meno”

Plastic Food Project aderisce a “M’Illumino di Meno” di Caterpillar insieme all’Istituto Comprensivo di Umbertide/Montone/Pietralunga, grazie ai ragazzi e ai Professori Fabrizio Ciocchetti e Armando Grazi (che hanno intuito la portata dell’evento e la necessità di starci dentro)

Sempre attivo e sempre versatile Plastic Food Project di Pierluigi Monsignori, sempre attento agli eventi quotidiani. Da sempre punta sui bambini e sui ragazzi, essi sono il nostro presente e il nostro futuro. Da anni Plastic Food Project, collabora con il Prof. Fabrizio Ciocchetti, docente di Lettere dell’Istituto Comprensivo di Umbertide/Montone/Pietralunga: incontri, lezioni, elaborati, giornalini scolastici, creazioni video e quant’altro la fantasia e la versatilità offrano (e quest’anno si è aggiunto il docente di Matematica e Scienze Armando Grazi a rincarare la dose). Insomma, l’arte viene rielaborata dai ragazzi; i concetti sociali sono rivisitati attraverso il loro modo di vedere la realtà. Gli elaborati e i disegni prodotti quest’anno per aderire a l progetto “M’illumino di meno” ci sembrano particolarmente importanti e significativi. Due su tutti : un paesaggio che trascolora da una esplosione di colori e di energia, ad un altro che si attenua con la riduzione responsabile di watt. E ciò che si vede mostra attaccate l’uno all’altra, una Chiesa con tanto di croce cristiana che campeggia nel campanile, e un minareto di una Moschea con i suoi simboli.

Fin qui niente di strano, se non per il fatto che a eseguire il disegno sono state tre ragazze arabe. Quasi che i giovani abbiano voglia di interculturalità, pace, dialogo interreligioso, rispetto alle armi da guerra e ai conflitti degli adulti. Ancora, in un altro disegno, un campo di concentramento (a pochi giorni dalla Giornata della Memoria del 27 gennaio scorso), con tanto di stella di Davide e lo spegnimento progressivo della luce sui forni crematori. Anche qui la richiesta di Pace e di riduzione delle emissioni energetiche, di odio e avversione verso la morte collettiva organizzata dalla Germania nazista nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Quindi i punti del decalogo sulla riduzione di emissioni energetiche riportati sotto gli elaborati dei ragazzi. Che dire, c’è tutto e di più.  Può esser contento Pierluigi Monsignori, per il quale l’espressione più sincera  dell’arte è l’arte stessa; una sorta di alchimia tra pensiero e azione. Lo dimostrano le sue installazioni di Land Art, che fanno riflettere e commuovere; è capace con una sola espressione, di farci toccare con mano il mondo odierno e la sua società.

Questa volta Pierluigi Monsignori Potsy, Fabrizio Ciocchetti e Armando Grazi, hanno aderito a M’illumino di meno, format ormai famoso quanto atteso di Caterpillar cercando di portare il loro contributo. Basandosi sulle lezioni di Plastic Food Project, tenute da Pierluigi Monsignori, e da quelle dei loro docenti (in primis),  i ragazzi della II/III media di Montone, hanno messo sui fogli da disegno il loro modo di vedere il mondo, che non è sempre a colori.

Lo spegnere in modo simbolico la luce attraversa la visione della realtà e del futuro. Il risparmio energetico, porta ad una vita migliore: meno inquinamento, meno rifiuti, non solo meno energia sprecata.

Il messaggio dell’artista Pierluigi Monsignori, Potsy, si basa sulla realtà del rifiuto, le sue ecoballe di materie plastiche, sono tangibili e rendono l’espressione del mondo di oggi: i rifiuti sotto casa, inceneritori, discariche e rifiuti sociali.

Questa visione sociale di Pierluigi, fa si che ogni anno, con Plastic Food Project, partecipi alla settimana europea sulla riduzione dei rifiuti (SERR), ora con patrocini autorevoli come il Ministero per l’ambiente e la Regione Umbria, in collaborazione con l’istituto Franchetti Salviani di Città di Castello.

Plastic Food Project dal 2015 è diventato partner del progetto Erasmus+ UUD (Useful, Usability, Disposability), in collaborazione con associazioni provenienti da Lituania, Romania, Bulgaria e Spagna che ha come coordinatore Asociatia Initiativa Cetatenilor Seniori ed i partner di progetto BASD , Plastic Food Project, European Social Entrepreneurship and Innovative Studies Institute e Inercia Digital.

La produzione di energia genera comunque rifiuti in costi di inquinamento, i rifiuti sono prodotti con l’energia, l’energia serve per smaltire i rifiuti e spesso ne serve di più di quella che è usata per produrli, a volte uno spreco senza senso. Non vuole essere una visione catastrofica del mondo, ma una realtà alla quale bisogna pensare più spesso, quando si fanno acquisti, quando si compiono azioni.

I bambini e i ragazzi, sperano in un mondo migliore, in questo, a volte diventano i nostri insegnanti. Oggi sono loro i primi a non accendere l’interruttore della luce. Perché il risparmio energetico, non deve essere solo un gesto estemporaneo, ma dovrebbe entrare nelle nostre coscienze, nei nostri gesti quotidiani.

“Siamo ciò che Gettiamo”

Plastic Food Project è lieta di Partecipare con la Scuola Media di Montone PG a M’Illumino di Meno

Il 19 febbraio 2016 Radio2 invita tutti a partecipare alla giornata del risparmio energetico.
Come? Spegnendo le luci, andando al lavoro in bicicletta, cucinando a basso impatto ambientale, diffondendo il messaggio.

 

I nostri video

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*