Odio razziale online [VIDEO], l’Umbria nel mirino dei ROS

Odio razziale online, l'Umbria nel mirino dei ROS

Giovani e minorenni in rete neonazista, perquisizioni in corso

Operazione dei Carabinieri del ROS a Umbertide, in Umbria, nell’ambito di una vasta inchiesta nazionale contro odio razziale e violenza settaria. L’intervento, disposto dalla Procura della Repubblica di Brescia e coordinato dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, rientra in un’indagine avviata nel dicembre 2023, culminata oggi con una misura cautelare nei confronti di un ventunenne residente nel bresciano.

L’indagato è accusato di propaganda e istigazione all’odio su base etnica, razziale e religiosa, come previsto dall’articolo 604 bis del Codice Penale, e anche di apologia del fascismo. Secondo gli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo centrale in gruppi Telegram nei quali circolavano contenuti esplicitamente discriminatori, razzisti e antisemiti, spesso accompagnati da incitamenti alla violenza.

Il giovane bresciano, oggetto della misura cautelare, risulta essere parte attiva di circuiti digitali connessi a ideologie neonaziste e suprematiste, dove venivano condivisi post negazionisti sulla Shoah, messaggi che istigavano ad atti incendiari e scontri fisici, oltre a contenuti apologetici del fascismo e inneggianti alla superiorità razziale.

Le indagini condotte dai ROS, anche attraverso il monitoraggio di Telegram e TikTok, hanno permesso di ricostruire una rete di soggetti coinvolti nella diffusione di messaggi d’odio e nella promozione di comunità virtuali a forte connotazione estremista.

Sono 26 le perquisizioni personali e domiciliari ordinate dalla Procura di Brescia, che interessano diverse regioni italiane. Al centro dell’azione investigativa vi sono utenti tra i 18 e i 25 anni, attivi in ambienti digitali legati all’ultradestra radicale.

Il lavoro investigativo ha inoltre portato all’identificazione di 29 ulteriori soggetti coinvolti, di cui cinque erano minorenni all’epoca dei fatti contestati. Anche loro sono attualmente indagati per reati legati alla propaganda dell’odio e all’adesione a ideologie violente.

L’Umbria, attraverso l’operazione a Umbertide, si conferma coinvolta nell’inchiesta nazionale che colpisce una rete giovanile dedita alla diffusione di contenuti estremisti. L’azione sinergica tra ROS e comandi territoriali rientra in una strategia di contrasto alla radicalizzazione in ambito digitale, fenomeno che negli ultimi anni ha coinvolto fasce d’età sempre più giovani.

L’attività investigativa prosegue per definire con precisione il livello di coinvolgimento dei singoli soggetti, nonché l’organizzazione delle reti online in cui si propagano messaggi di odio e violenza. L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di interventi mirati a contrastare il reclutamento e la diffusione di ideologie estremiste attraverso i social media.

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