Mangia la soppressata e muore, chiesto rinvio a giudizio per titolare azienda che lo aveva prodotto

Contaminazione alimentare: avviata azione legale per omicidio colposo

Mangia la soppressata e muore, chiesto rinvio a giudizio

Mangia la soppressata e muore, chiesto rinvio a giudizio per titolare azienda che lo aveva prodotto

Nei primi giorni di marzo 2024, l’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria I ha trasmesso all’autorità giudiziaria una notizia di reato per violazioni delle norme igienico-sanitarie nella produzione e vendita di alimenti. L’indagine riguarda il titolare di un’azienda della provincia di Arezzo, produttrice di un insaccato a base di suino denominato “coppa di suino o soppressata”, risultato contaminato dal batterio Listeria monocytogenes oltre i limiti consentiti.

L’indagine ha avuto origine dagli accertamenti condotti dall’Ospedale di Città di Castello, avviati in seguito al decesso di una donna di poco più di sessant’anni, già affetta da una patologia preesistente. La paziente aveva manifestato gravi sintomi gastrointestinali e, nonostante il ricovero d’urgenza e le cure somministrate, è deceduta dopo quasi un mese a causa di complicazioni.

L’indagine epidemiologica svolta dal personale sanitario ha rilevato la presenza del batterio, portando l’ASL a effettuare prelievi e campionamenti di alimenti nell’abitazione della vittima. Gli esami hanno individuato il batterio in un prodotto acquistato presso un’attività commerciale di Umbertide, ma prodotto da un’azienda agraria della provincia di Arezzo.

Considerata la gravità del caso, la magistratura ha delegato ulteriori accertamenti al Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri di Perugia. Le indagini hanno incluso l’acquisizione della cartella clinica della vittima e l’escussione di familiari e altre persone in grado di fornire informazioni utili. L’obiettivo era determinare il legame tra il consumo del prodotto contaminato e il successivo malore.

L’ufficio ha inoltre incaricato due consulenti tecnici, un medico legale e un esperto in malattie batteriche, di analizzare le cause del decesso. La loro relazione ha confermato che la morte è stata provocata da un’infezione settica dovuta alla Listeria monocytogenes presente nell’insaccato analizzato dall’Istituto Zooprofilattico di Perugia.

Sulla base di tali risultanze, la magistratura ha notificato al titolare dell’azienda produttrice l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. In assenza di richieste di ulteriori approfondimenti o interrogatori, è stato richiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo.

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