
Inaugurato il laboratorio abitativo dell’AIPD alla “Casa Verde”
Città di Castello – È stato inaugurato un nuovo spazio dedicato all’integrazione sociale e all’autonomia delle persone con sindrome di Down, con l’intitolazione del laboratorio abitativo dell’AIPD alla memoria di Virginia Berliocchi, una figura di grande impegno sociale recentemente scomparsa. L’iniziativa si è svolta presso la “Casa Verde” di via Martiri della Libertà, un progetto che dal 2009 offre percorsi di abilitazione per l’autosufficienza a 25 utenti, tra adolescenti e adulti provenienti principalmente da Città di Castello e altre zone della provincia.
Il laboratorio, voluto dall’Associazione Italiana Persone Down Ets/Aps sezione di Perugia, è stato un obiettivo importante per Virginia Berliocchi, che ha contribuito in modo determinante alla crescita del progetto. Durante la cerimonia di intitolazione, il sindaco Luca Secondi e l’assessore Benedetta Calagreti hanno sottolineato come l’impegno di Virginia, simbolo di altruismo e dedizione, abbia lasciato una traccia indelebile nella comunità. “La sua impronta di bene continua a dare frutti d’amore e oggi questo spazio rappresenta un segno tangibile del suo impegno”, hanno dichiarato, evidenziando l’importanza della sua figura per il mondo del sociale.
Il laboratorio, ora denominato “Casa Virgy”, è stato scelto dagli utenti stessi, insieme agli educatori, per ricordare una persona che ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita del servizio. “Virginia è stata una guida per i nostri figli e continuerà ad esserlo, attraverso i suoi insegnamenti e l’esempio che ha lasciato”, ha dichiarato Tiziana Pescari, referente del gruppo Stefano Bianconi dell’AIPD. Anche Ferdinando Valloni, presidente dell’Associazione, ha espresso parole di affetto e gratitudine per Virginia, ricordando il suo impatto profondo nella vita della comunità.
La cerimonia ha visto la partecipazione dei genitori di Virginia, Costanza e Maurizio Berliocchi, che, accompagnati dagli amministratori locali, dagli educatori e dai volontari, hanno condiviso il ricordo della figlia. Costanza Santinelli, madre di Virginia, ha voluto ricordare la passione e la dedizione con cui la figlia si è impegnata nel laboratorio. “Il progetto della Casa Verde significava per lei molto, perché rappresentava l’opportunità di mettere in pratica gli studi e le esperienze professionali che aveva acquisito, specialmente nel campo dell’autonomia delle persone con sindrome di Down”, ha dichiarato la madre, commossa.
Virginia Berliocchi aveva infatti scelto di specializzarsi in questo ambito, concludendo il suo percorso di studi universitari con una tesi magistrale presso l’Università Pontificia Salesiana proprio sull’autonomia delle persone con sindrome di Down. Il suo impegno nel laboratorio abitativo era iniziato come volontaria, per poi diventare operatrice e infine referente per il gruppo di utenti più giovani, ruolo che ricopriva al momento della sua scomparsa.
“Casa Virgy” si inserisce all’interno di un progetto più ampio dell’AIPD, che promuove l’autonomia personale e sociale delle persone con sindrome di Down. L’obiettivo del laboratorio è permettere agli utenti di vivere lontano dal nucleo familiare ma in un ambiente protetto, accanto ai loro coetanei, per sviluppare competenze che facilitino la loro integrazione nella società. La struttura offre anche una concreta opportunità di crescita, favorendo l’acquisizione di abilità quotidiane e relazionali che permettano a ciascun partecipante di vivere una vita il più possibile autonoma.
In conclusione, la cerimonia di intitolazione è stata un momento carico di emozione e riconoscenza per una persona che ha contribuito in maniera significativa al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità. L’impegno di Virginia e il suo amore per il prossimo rimangono un esempio per tutta la comunità, che ha voluto rendere omaggio al suo lavoro dedicato alla crescita di un progetto che oggi continua a essere fondamentale per l’integrazione e l’autonomia delle persone con sindrome di Down.
Commenta per primo