Il Doppio Cognome in Italia: Storia e Riflessioni Importanti

Il Doppio Cognome in Italia: Storia e Riflessioni Importanti

 Presentato a Città di Castello il saggio di Dell’Anno Sevi

Ieri, presso la sala del consiglio comunale di Città di Castello, si è svolta la presentazione del saggio “Nel nome della madre. Storia del doppio cognome in Italia (e non solo)” scritto da Maria Dell’Anno Sevi. L’autrice, giurista, criminologa e scrittrice di spicco, ha già ricevuto il Premio Letterario Città di Castello nel 2018 e numerosi altri riconoscimenti a livello nazionale. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Tracciati Virtuali e dall’Unione Donne d’Italia (UDI) della sezione locale, come parte delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Donna.

Il dibattito ha visto come interlocutrice la presidente dell’UDI Perugia, Sara Pasquino, mentre la coordinazione dell’incontro è stata affidata ad Alice Forasiepi, responsabile di redazione della casa editrice LuoghInteriori, che ha pubblicato l’opera. L’incontro ha ricevuto il patrocinio del Comune, con la partecipazione attiva di vari club e associazioni locali, tra cui il Lions Club di Città di Castello, il Coordinamento Donne SPI CGL Altotevere, l’ANPI di Città di Castello e l’Associazione Controvento.

Maria Dell’Anno Sevi ha aperto la discussione con una riflessione profonda sull’identità e sull’importanza del riconoscimento del doppio cognome. Ha sottolineato che l’identità non deve essere considerata un semplice aspetto burocratico, ma è essenziale per la costruzione di un individuo. “Privare qualcuno del diritto di riconoscersi pienamente significa negargli un pezzo della sua esistenza”, ha affermato, evidenziando che il tema della parità di genere trascende le questioni femminili per abbracciare la libertà di tutti.

Fino al 2016, la legislazione italiana permetteva di attribuire ai bambini fino a tre nomi, ma solo un cognome, quello paterno. Questa impostazione non era esplicitamente sancita dalla legge, ma era considerata una consuetudine radicata. Attraverso le sentenze della Corte Costituzionale, la normativa ha finalmente riconosciuto il diritto di attribuire il cognome di entrambi i genitori, ma rimane da considerare quanto poco sia nota questa conquista. “Quante persone sanno quanto sia stata difficile questa battaglia?”, ha chiesto retoricamente l’autrice.

Il libro di Dell’Anno Sevi è dedicato a tutti coloro che hanno lottato per i diritti di riconoscimento e identità, con un pensiero particolare ai bambini che cresceranno in un mondo più consapevole delle discriminazioni. La narrazione del doppio cognome si intreccia con storie personali di uomini e donne, genitori che hanno combattuto per i propri diritti, spesso in un contesto in cui le loro istanze venivano minimizzate.

Sara Pasquino ha commentato l’importanza del libro, affermando che la storia raccontata è un tema attuale e che il volume offre l’opportunità di riflessioni significative sui diritti delle persone e sulla condizione femminile. “È una storia appassionante che ci riguarda tutte e tutti, e che ancora non è finita”, ha detto.

Il Comune di Città di Castello ha programmato una settimana di eventi per celebrare l’8 marzo, offrendo spazi di dialogo e riflessione sulla condizione femminile, i diritti acquisiti e quelli da conquistare, la parità di genere e la lotta contro le disuguaglianze. L’assessore alle Pari Opportunità, Letizia Guerri, ha sottolineato l’importanza di queste iniziative, che coinvolgono la comunità e celebrano il coraggio e il talento delle donne nel corso della storia.

Guerri ha inoltre presentato dati statistici sulla registrazione dei nascituri con doppio cognome dal 2016 al 2024, evidenziando che su un totale di 2347 dichiarazioni di nascita, solo 80 hanno visto l’attribuzione del doppio cognome, un dato che dimostra quanto ci sia ancora da fare per raggiungere la piena uguaglianza.

Antonio Vella, promotore dell’iniziativa, ha ricordato l’impegno dell’Associazione Culturale Tracciati Virtuali nel promuovere iniziative di rilevanza culturale e sociale, sottolineando l’importanza della letteratura come strumento di riflessione e sensibilizzazione sui diritti umani.

In conclusione, la presentazione del libro di Maria Dell’Anno Sevi ha rappresentato non solo un momento di celebrazione per la Giornata della Donna, ma anche un’opportunità per riflettere su temi di grande rilevanza sociale, come il diritto all’identità e la lotta per l’uguaglianza, che dovrebbero essere al centro dell’attenzione di tutti.

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