
Giornata del ricordo delle vittime delle foibe
Bacchetta: “Su quelle atrocità non può e non deve scendere l’oblio. Riflettere e non dimenticare”
“Il ricordo doloroso delle vittime della ferocia razziale scatenata contro i nostri fratelli italiani alla fine della seconda guerra mondiale sul confine con la Jugoslavia di Tito ci impone di chinare la faccia in segno di lutto, nel giorno in cui si rinnova il ricordo delle foibe che hanno inghiottito moltissime vite che guardavano, mentre la guerra finiva, al possibile futuro, al riaccendersi della speranza, al superamento degli odi.
La giornata di oggi, cosi, è particolarmente significativa, specie in una fase storica come l’attuale in cui la questione dei confini e di tanta gente in fuga che cerca di superarli ripropone la drammaticità degli odi e delle divisioni, della violenza degli Stati esercitata sulla concordia dei popoli”.
E’ quanto dichiarato dal sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, in riferimento alla giornata del ricordo delle vittime delle Foibe che si celebra oggi.
“Se una lezione su tutte dobbiamo apprendere dai martiri italiani delle foibe, essa riguarda con certezza, più di ogni retorica e oltre ogni visione di parte, la consapevolezza che i popoli, le comunità sono sempre accoglienti verso chi soffre e chiede aiuto, integrazione, condivisione e pace, mentre il rischio di autoritarie conservazioni e difese dei confini riemerge ovunque, nei comportamenti degli Stati, che, per mantenere il loro potere non esitano a sbarrare con violenza i confini dei loro territori nazionali”.
“Se quelle atrocità, invece, si sono consumate e se su di esse non può e non deve scendere l’oblio — come non si può depositare una strumentale visione delle cose – occorre che noi, oggi, riflettiamo e operiamo concretamente per il superamento dei confini fra gli Stati, presupposto basilare per la costruzione dell’Europa di domani”.
“L’Europa di domani — insegnano e additano i martiri italiani delle foibe – conclude il sindaco – si costruisce proprio e solo a partire dai confini, dalla possibilità che viene data a tutti di attraversarli nella sicurezza dei residenti e per la pacificazione con chiunque si trova nella necessità di venire in contatto con territori che non conosce e dai quali si aspetta un aiuto, con la prospettiva che quell’aiuto diventi reciproca fonte di sviluppo”.
Giornata del ricordo
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