
Gestione faunistica Umbra: nuovo piano in arrivo a febbraio
Gestione faunistica Umbra – La Giunta regionale dell’Umbria, guidata dall’Assessore Roberto Morroni, ha recentemente risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri Manuela Puletti, Valerio Mancini, e Marco Castellari della Lega, concernente gli “intendimenti della Giunta regionale riguardo l’aggiornamento del piano faunistico regionale”. La discussione, svoltasi questa mattina nell’Assemblea legislativa umbra, ha rivelato l’importanza strategica della gestione della fauna nell’ambito venatorio, un tema di particolare rilievo data la serie di cambiamenti intervenuti nel quinquennio 2019-2023.
Manuela Puletti, illustrando l’atto ispettivo, ha sottolineato come le variazioni normative a livello europeo e nazionale, l’arrivo della Peste Suina Africana, e il ritorno significativo dei grandi carnivori abbiano posto nuove sfide alla gestione della fauna in Umbria. La situazione critica, caratterizzata dalla diminuzione del numero di doppiette attive, problematiche legate ai piccioni di città, ai cormorani al Lago Trasimeno, e alla gestione lacunosa degli allevamenti di lepri e fagiani, richiede un approccio attivo e partecipativo.
In risposta, l’Assessore Roberto Morroni ha confermato l’avvio del processo di Valutazione Ambientale Strategica (Vas) per l’approvazione del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale entro il mese di febbraio. Ha inoltre fornito dettagli sulle azioni già intraprese, come il controllo del colombo di città e del cormorano, sottolineando la necessità di valutare attentamente eventuali deroghe alla caccia.
Nel corso della replica, Manuela Puletti ha ringraziato l’Assessore per l’impegno nella rapidità di interlocuzione con i cacciatori e le associazioni venatorie. Ha evidenziato l’importanza di coinvolgere attivamente tutte le parti interessate nella stesura del nuovo Piano, auspicando un confronto costruttivo e la minimizzazione di eccessi burocratici o ambientalistici.
Il processo di definizione del nuovo Piano Faunistico Venatorio si presenta, dunque, come una tappa cruciale per la gestione responsabile della fauna umbra, richiedendo un approccio bilanciato tra le esigenze venatorie e la tutela dell’ecosistema.
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