Elezioni, Marco Giogli, per i valori in cui credo, per Umbertide

Elezioni, Marco Giogli, per i valori in cui credo, per Umbertide

da Marco Giogli (Candidato lista di Liberi e Uguali a sostegno di Mauro Alunni)
Elezioni, Marco Giogli, per i valori in cui credo, per Umbertide.
Sono Marco Giogli, anni 46 di Pierantonio, cattolico, operaio, iscritto alla Cgil. In questa sintetica carta di identità ci sono tutte le motivazioni che mi hanno spinto a candidarmi nella lista di Liberi e Uguali a sostegno di Mauro Alunni. Il mio essere cattolico mi ha spinto a prendere le distanze dal clima razzista che si respira ad Umbertide e in Italia in questi mesi. Capisco i timori di molti umbertidesi ma non accetto che questi timori condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità tradizionali del nostro territorio, alimentino l’odio e il rifiuto. Prima di avviare “crociate” contro gli extracomunitari bisognerebbe porsi la domanda “perché sono qui ad Umbertide?” La risposta è facile: perché hanno trovato un lavoro prima in agricoltura poi nell’industria locale. La presenza di extracomunitari ad Umbertide è in calo dal 2015 ed in media con le presenze italiane e in Italia gli immigrati sono di gran lunga meno che in altri paesi della Ue come Germania e Francia.

L’ondata di razzismo è strumentalizzata ad arte dai partiti, chi più chi meno  tutti meno LeU, per raccogliere voti. I nuovi untori diffondono paura, l’ordine costituito non si tocca, tutti a dire “non sono razzista ma..” “Prima gli Italiani”. Ma siamo sicuri che gli Italiani siano disposti a fare certi lavori come, per esempio, le badanti o la raccolta di tabacco? Mi dispiace che troppi umbertidesi si siano dimenticati della recente riunione sul tema al cinema Metropolis in cui il vescovo e la stragrande maggioranza dei parroci si espresse a favore della costruzione di un luogo di culto islamico. Mi dispiace che troppi cattolici si siano dimenticati di quel passo del Vangelo ricordato anche domenica scorsa da papa Francesco “Ero straniero e mi avete accolto”.

Mi dispiace che nessuno ad Umbertide e in Umbria tra tante parole al vento abbia speso una parola di condoglianza per Sacko Soumali, il sindacalista dei braccianti agricoli di 29 anni ucciso da una fucilata perché difendeva i diritti della categoria e reclamava una paga migliore: provate voi a vivere con una paga di due euro all’ora. Arriviamo al secondo punto. Il mio lavoro da operaio mi ha non solo fatto vivere dignitosamente ma mi ha dato una formazione culturale di sinistra.

Negli ultimi dieci anni ho votato sempre Pd meno che il 4 marzo. I motivi sono evidenti: il Jobs Act, l’abolizione dell’articolo 18, la legge Fornero, la moltiplicazione dei contratti a tempo determinato e la diffusione dei voucher. Il Pd ha svenduto tutti quei diritti che faticosamente i nostri genitori hanno conquistato negli anni 70, soprattutto quelli dei lavoratori. Un tempo non lontano gli operai avevano un loro ruolo nella società grazie ai partiti della sinistra e ai sindacati, oggi quella voce è stata zittita pesantemente.

Dalla partecipazione e dal confronto che avveniva negli organismi collettivi ai diversi livelli siamo passati all’uomo solo al comando sia a Roma con Matteo Renzi sia altrove. Per esempio ad Umbertide dove l’ex sindaco poi onorevole Giampiero Giulietti si è guardato bene dal praticare un confronto e una partecipazione su progetti come quello della moschea, abbiamo visto con quali risultati. Qualche riflessione sul mio essere di Pierantonio.

L’egoismo, la furbizia, l’incapacità di chi ha elaborato e gestito per decenni disastrosi Piani rifiuti regionali ha regalato a Pierantonio la discarica di Pietramelina. Una discarica all’interno di un sito di interesse comunitario che per mala gestione ha fatto letteralmente nero il torrente Mussino, ha portato alla condanna penale di direttori, ha regalato agli abitanti nei suoi dintorni un tanfo estivo insopportabile. Un disastro senza che il sindaco Giulietti alzasse mai la voce nei confronti di Gesenu e della Regione.

Anzi Umbertide che partecipava al capitale di Sogepu la società che gestisce i rifiuti in Alta valle del Tevere ne esce per entrare nell’orbita Gesenu la società con sede a Perugia. Gesenu imbocca poi una serie di vicende che hanno a che fare più con i tribunali che con i rifiuti e una collezione di interdittive antimafia da mettere paura. Forse questi sono gli argomenti che dovrebbero approfondire i tanti “ministri degli interni” nati in questi mesi ad Umbertide.

Fatto sta che quando nel 2010 il Comune di Umbertide pubblica il bando per la gestione dei rifiuti urbani e questo è vinto da Sogepu, il sindaco si spericola in costosi ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato per mettere in discussione la società vincente. Dopo aver sperperato per gli avvocati i soldi dei cittadini avviene un accordo singolare tra le due società e la gestione rimane a Gesenu. A parte le interdittive antimafia e i protagonismi giudiziari della Gesenu, oggi gli Umbertidesi pagano le bollette per i rifiuti un 15 % in più a famiglia.

Queste sono le spinte fondamentali che mi hanno portato a fare questa scelta. Potrei aggiungere anche il mio profondo disaccordo con la scelta di far cadere la Giunta Locchi con un atto notarile invece che nell’aula consiliare con l’opposizione. Guarda caso come è successo a Roma per volontà di Matteo Orfini, il capo corrente di Giulietti, e Matteo Renzi quando hanno fatto cadere Ignazio Marino. Ma quando ci sono i problemi c’è chi si lamenta e si chiude in casa e chi, al contrario, si rimbocca le maniche e cerca di mettere una toppa ai danni degli apprendisti stregoni. Non so come andranno a finire queste elezioni amministrative ma voglio ringraziare pubblicamente Mauro Alunni e Liberi e Uguali che mi hanno dato la possibilità di offrire un mio contributo alla mia Umbertide.

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