
Disagio giovanile, a Città di Castello un laboratorio
Prima volta ufficiale per Andrea Casciari a Città di Castello. Il neodirettore generale della Asl Umbria 1 è intervenuto per la prima volta ad un incontro pubblico, dal suo ritorno ai vertici della sanità locale, per presentare, insieme al sindaco tifernate Luciano Bacchetta, gli incontri sul disagio giovanile promossi per i genitori a partire dal prossimo 9 maggio nella Sala del Consiglio comunale. “La scelta del luogo è indicativa della rilevanza sociale che diamo a queste occasioni di dialogo” ha detto Bacchetta, sottolineando come “nessun territorio è indenne dal disagio che è collegato ai cambiamenti sociali in corso e che devono essere compresi, vincendo la paura e il conformismo.
Città di Castello è sempre stato all’avanguardia nel superare steccati mentali e luoghi comuni: lo ha fatto anticipando la legge Basaglia e cerca di farlo oggi leggendo i segni del tempo attraverso la lente delle nuove generazioni e del disagio che spesso prende le forme della dipendenza o dei disturbi alimentari”.
Laura Dalla Ragione, responsabile del Centro per i disturbi alimentari Palazzo Francisci di Todi, coordinerà gli incontri che si svolgeranno tutti nella sala del Consiglio comunale e tutti di lunedì, alle 21.00: il primo, il 9 maggio, si occuperà dei “Ruoli e dei cambiamenti della famiglia” con l’intervento di Laura Dalla Regione e di Paola Bianchi; nel secondo, il 23 maggio, il tema, “Educare all’autostima: valorizzazione di sé e scelta dei valori”, sarà trattato dalla coordinatrice e Chiara De Sanctis; il 6 giugno sarà affrontato l’argomento della “Gestione del conflitto generazionale” con Maria Grazia Paradiso, Ilaria Raichi e Francesca Pierotti; nell’ultimo, il 20 giugno, dell’”Etica nel mondo giovanile” insieme a Laura Dalla Ragione e Ilaria Raichi.
“Genitori ed insegnanti sono i primi a captare il disagio” ha detto Dalla Ragione “quando i ragazzi arrivano alle strutture, è già troppo tardi. Per questo è necessario fornire genitori e insegnanti degli strumenti per comprendere e decodificare i sintomi. Dobbiamo fare comunità perché è la vera ed unica rete di protezione efficace.
A Città di Castello questo senso di comunità è già presente tanto che vorremmo trasformare questi incontri in un vero e proprio laboratorio contro il disagio”. nei giovani una delle principali forme di espressione di un problema è l’alterazione del comportamento alimentare: “sono 400 le persone che in Alta Valle del Tevere soffrono di tali disturbi” ha specificato Daniela Felicioni, responsabile del Distretto sanitario, “il fenomeno è noto tanto che dal 2013 siamo intervenuti con un ambulatorio ad Umbertide, che abbiamo potenziato ed integrato con i ricoveri salvavita da tutta la Asl, per i minori presso la Pediatria di Città di Castello e per i pazienti sopra i 18 anni nell’ospedale di Umbertide; abbiamo anche un day service che grazie ad una equipe di professionisti interni all’azienda ci permette valutazioni globali nell’arco di una stessa mattina. La rete di cura è completa ma dobbiamo agire prima che ci sia bisogno di attivarla”.
“L’integrazione del servizio per i disturbi alimentari è trasversale, estensivo e capillare: un buon esempio che voglio applicare in tutta la Asl” ha commentato Andrea Casciari, direttore generale della Asl Umbria 1, alla sua prima uscita pubblica a Città di Castello.
Un ritorno in nome della prevenzione e di “processo di sinergia profonda tra le due ex realtà in un unica azienda che si sviluppi ad ampio raggio perché produca risultati migliori”. Gli incontri dal titolo “L’importanza di chiamarsi genitori” sono inseriti nel Piano di prevenzione 2014-2018” della Regione Umbria.
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