“Destinazione Altrove”: una nuova sezione del Premio letterario

“Destinazione Altrove”: una nuova sezione del Premio letterario

“Destinazione Altrove”: una nuova sezione del Premio letterario

“Destinazione Altrove” – Il 26 ottobre si svolgerà, presso il Teatro comunale degli Illuminati a Città di Castello, il conferimento dei premi del primo concorso letterario italiano rivolto ai detenuti, intitolato “Destinazione Altrove – La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”. Questo evento segna l’introduzione di una nuova sezione permanente all’interno del Premio letterario internazionale Città di Castello, giunto alla sua diciottesima edizione. Il concorso è stato ideato e organizzato dall’associazione culturale “Tracciati Virtuali” in collaborazione con la Società Dante Alighieri, con il supporto del Comune, della Regione e della Provincia di Perugia.

L’evento si preannuncia come un’importante iniziativa per il mondo carcerario, con la partecipazione di detenuti provenienti da 22 istituti penitenziari, i quali presenteranno opere di poesia e racconti brevi. L’idea alla base di questa sezione speciale è quella di promuovere la crescita umana e culturale delle persone recluse, favorendo la loro espressione attraverso la scrittura.

Le iscrizioni per l’edizione 2024 si sono chiuse recentemente e il comitato organizzatore si appresta a fare un primo bilancio dell’iniziativa. Questo progetto si inserisce in una strategia più ampia, come indicato nel protocollo d’intesa firmato il 28 marzo tra il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), la Società Dante Alighieri e l’associazione “Tracciati Virtuali”. L’obiettivo è chiaro: utilizzare la scrittura come strumento per consentire ai detenuti di esprimere i loro sentimenti e le loro riflessioni riguardo al periodo di detenzione, promuovendo al contempo un dialogo costruttivo con la società civile.

Giovanni Russo, capo del Dap, ha sottolineato che il progetto rappresenta un passo significativo verso la modifica della pena in Italia. “L’ambizioso progetto persegue due obiettivi: incoraggiare i detenuti a dare voce alle proprie esperienze e coinvolgere la società civile nelle questioni legate al mondo carcerario”, ha dichiarato Russo. In un contesto in cui il sovraffollamento e le condizioni di vita nelle carceri sono critici, il progetto si propone di umanizzare la detenzione e favorire un recupero e reinserimento più efficace.

Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, ha espresso il suo entusiasmo per l’iniziativa, evidenziando l’importanza di esplorare i sentimenti di coloro che vivono in condizioni di detenzione. “La scrittura può rivelare variazioni linguistiche e mutamenti che meritano attenzione”, ha affermato Masi.

La cerimonia di premiazione del 26 ottobre vedrà la partecipazione di figure di spicco come Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, e Sergio Sottani, procuratore generale presso la Corte di appello di Perugia. I vincitori saranno premiati da una giuria che include personalità come la senatrice Giulia Bongiorno, il senatore Walter Verini, il giornalista Osvaldo Bevilacqua, la giornalista Benedetta Rinaldi e la scrittrice Maria Borio.

Il senatore Verini ha sottolineato l’emergenza che affligge il sistema carcerario italiano, evidenziando problemi come il sovraffollamento e la mancanza di spazi. “Umanizzare la condizione dei detenuti è un atto di civiltà e sicurezza”, ha dichiarato Verini, sottolineando l’importanza di affrontare queste problematiche in modo concreto.

Antonio Vella, promotore della manifestazione, ha dichiarato che l’iniziativa mira a contribuire alla crescita culturale dei detenuti, favorendo il loro recupero sociale. “Il periodo di detenzione dovrebbe essere propedeutico al reinserimento dei detenuti nella società”, ha affermato Vella, ringraziando le istituzioni e i privati che sostengono l’iniziativa.

La premiazione rappresenterà il culmine di una settimana di eventi dedicati al premio, con la partecipazione di 30 finalisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Quest’anno, il concorso ha ricevuto opere anche da scrittori di Portogallo, Francia, Turchia, Belgio, Svizzera e Germania, attestando l’internazionalità del Premio letterario Città di Castello.

La giuria, composta da nomi illustri del panorama culturale italiano, sarà presente per premiare i vincitori. Tra i membri della giuria ci sono il giornalista Marino Bartoletti, la conduttrice RAI Benedetta Rinaldi, la regista Emanuela Mascherini e molti altri esperti del settore.

Il sindaco di Città di Castello ha espresso il proprio orgoglio per il premio, sottolineando l’importanza della sezione speciale dedicata agli istituti penitenziari. “Questo premio rappresenta un valore significativo per la nostra comunità, con una tradizione di prestigio nel campo della tipografia e grafica”, ha affermato il sindaco.

L’associazione culturale “Tracciati Virtuali”, attiva dal 2012, si impegna a promuovere progetti culturali e sociali che coinvolgano diverse categorie di persone, inclusi i detenuti. L’associazione ha come obiettivo quello di favorire la partecipazione attiva e il pluralismo nella società, promuovendo eventi in collaborazione con altre istituzioni e associazioni.

Il Premio letterario Città di Castello è diventato nel tempo un punto di riferimento nel panorama dei concorsi letterari italiani, attirando centinaia di scrittori da ogni regione e anche dall’estero. Il bando dell’edizione 2024 è stato ufficializzato all’inizio di febbraio, con una diffusione capillare tramite librerie, biblioteche e eventi dedicati all’editoria.

La giuria, presieduta da Alessandro Quasimodo, è composta da esperti di fama e personalità del mondo della cultura e del giornalismo, che garantiranno la qualità e il prestigio del concorso. Con un forte focus sulla scrittura come mezzo di espressione e recupero, questo premio rappresenta un passo importante verso l’inclusione e la valorizzazione delle voci più fragili della società.

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare i siti ufficiali del premio e del comune di Città di Castello. Il concorso rappresenta un’opportunità unica per i detenuti di esprimersi e far sentire la propria voce in un contesto culturale più ampio, contribuendo così a un dialogo costruttivo tra il mondo carcerario e la società civile.

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