
CITTA’ DI CASTELLO – Con i 14 voti contrari della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi, La Sinistra per Castello), i due voti favorevoli di Lega Nord e Fratelli d’Italia e le astensioni di Polo Tifernate, Idv, Patto Civico per Città di Castello e Fdu, il consiglio comunale ha respinto la mozione del consigliere Valerio Mancini (Lega Nord) sul servizio di malattie infettive dell’Usl Umbria 1 presso l’ospedale di Città di Castello. Con il documento, il rappresentante del Centrodestra chiedeva di “convocare nel più breve tempo possibile una commissione sul tema, atta a conoscere tutti i protocolli necessari al trattamento di pazienti affetti da malattie infettive, con particolare attenzione alla degenza” e di “attivare ogni sforzo possibile in ambito regionale allo scopo di creare, in maniera permanente e definitiva, un reparto di Servizio Malattie Infettive, valorizzando il grande patrimonio umano che in ani di lavoro è stato consolidato e che in un luogo fisico ben preciso troverebbe un nuovo ulteriore sviluppo”.
Dibattito. Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini è partito con il ricordare che l’approvazione di una mozione un anno fa da parte del consiglio comunale abbia permesso di risolvere i problemi del Centro Infanzia dell’Usl Umbria 1 con l’individuazione di una nuova sede in via del Salaiolo, per certificare l’importanza di intraprendere nella massima assise cittadina azioni che permettano di rendere un servizio ai cittadini. “Recentemente ho avuto modo di verificare che all’interno del reparto di Medicina al quinto piano dell’ospedale tifernate ci sono delle stanze interdette, temporaneamente adibite alla cura di pazienti che abbiano contratto malattie infettive, e, visto che prima del trasferimento dell’ospedale nel 2000 l’Asl aveva un reparto di malattie infettive, mi sono chiesto perché questa organizzazione si sia frantumata e dispesa e non ci sia più un luogo preciso per la sua attività”, ha spiegato Mancini. “Si tratta di una situazione che mi ha sconvolto”, ha ammesso il consigliere, evidenziando le criticità rappresentante dalla mancanza di un isolamento reale dei pazienti e del personale addetto da quelli del reparto di Medicina. “La mozione ha, quindi, l’obiettivo di capire la questione e garantire l’allestimento di un reparto di malattie infettive”, ha chiarito Mancini, che ha concluso: “dobbiamo avere le prove che nessuno cerchi di smantellare quello che c’era e che, dunque, va ricreato”.
Il capogruppo del Pd Gaetano Zucchini ha preso la parola per precisare che “il consigliere Mancini ha toccato alcune argomentazioni nel dispositivo della mozione che non corrispondono a verità”. “Nel 2000 non esisteva alcun reparto di malattie infettive all’ospedale di Città di Castello – ha spiegato l’esponente della maggioranza – esisteva un servizio ambulatoriale con un solo medico e un infermiere, che è stato riproposto nell’ambito organizzativo all’atto del trasferimento della struttura”. “I medici dedicati alla cura ambulatoriale delle malattie infettive ora sono tre a rotazione, con un infermiere di riferimento”, ha sottolineato Zucchini, parlando di una impostazione analoga a quella degli altri centri principali della regione, ad eccezione di Perugia e Terni dove ci sono strutture deputate. “A Città di Castello i malati affetti da una probabile malattia infettiva vengono alloggiati nelle due camere di degenza riservate, dove vengono seguiti specifici protocolli e linee guida che permettano di trattare i pazienti ed evitare il contagio e dove opera personale dedicato, seppur a rotazione”, ha affermato Zucchini, che ha dato conto anche del fatto che nel 2011 l’Asl 1 abbia approvato, in aggiunta, una procedura aziendale per trattare questi casi. Il capogruppo del Pd ha invitato a non agitare allarmi di possibili contagi, considerando anche che, nel caso di manifestazioni tali da non poter isolare i pazienti nel modo necessario, si dà corso al trasferimento nelle strutture deputate della regione. “Bisogna rendersi conto che il ricovero di pazienti infettivologici all’ospedale di Città di Castello non è abituale, visto che nel 2014 i casi sono stati 36 casi e nel 2013 sono stati 42”, ha puntualizzato Zucchini, che ha per questo sostenuto come il carattere molto occasionale dell’attività ospedaliera legata alle malattie infettive non giustifichi la creazione di un reparto specialistico.
“Non ho nulla da dire sull’eventualità di affrontare la questione in una commissione – ha concluso Zucchini – ma andrebbe rimosso dal dispositivo l’impegno a fare uno sforzo per creare un reparto di malattie infettive, perché questo non fa parte nemmeno del Piano sanitario regionale”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti ha replicato sostenendo che “sicuramente i microbi non vengono fermati da cartelli di divieto di accesso”. “La presenza di stanze riservate all’interno di un reparto di Medicina, dove ci sono persone con patologie diverse ma sono in condizione di essere deboli e attaccabili, espone certamente a un rischio di contagio”, ha sottolineato il rappresentante della minoranza, che ha invitato a “fare un ragionamento coerente e serio, specie in presenza di una recrudescenza di Tubercolosi, che è provata e oggettivamente preoccupa medici e cittadini”. “Se è vero che non c’è necessità di un reparto, è altrettanto vero che la cura delle malattie infettive dovrebbe avvenire in un’area isolata con sistemi di filtraggio adeguati, mentre il sistema di areazione dell’ospedale non prevede una separazione per le stanze che ospitano malati infettivi”, ha concluso Busatti, che ha invitato a “lavorare sui margini di miglioramento che ci sono e andrebbero sollecitati”. Il consigliere Mancini ha preso di nuovo la parola per chiarire che “lo spirito della mozione è di aspirare al meglio, non a quello che ci dice la Regione o qualcun altro”.
“Siamo consiglieri di Città di Castello, rappresentiamo la comunità e dobbiamo pretendere che un territorio fortemente produttivo come il nostro, che paga milioni di tasse, abbia il diritto di avere dai servizi regionali il meglio per i nostri cittadini”. Mancini ha puntualizzato che l’Usl Umbria 1 “ha riconosciuto i meriti del personale medico e infermieristico dell’ambulatorio per le malattie infettive concedendo la somministrazione di farmaci sperimentali”. “Vuol dire che ci sono risorse professionali alle quali vanno date due stanze in modo stabile e personale infermieristico dedicato”, ha aggiunto Mancini, che ha informato il consiglio dell’esistenza di lettere del personale medico e infermieristico che sollecitano la stessa cosa e ha ribadito la necessità di un confronto con i responsabili sanitari sulla questione. Il sindaco Luciano Bacchetta ha fatto la proposta di “rinviare la mozione in commissione per poi riportarla in consiglio e votarla, visto che lo spirito è apprezzabile, ma è anche vero che rischiamo di votare senza la necessaria consapevolezza”. “Va tenuto conto che il documento contiene alcune affermazioni forti e arriva già ad alcune conclusioni, per cui per me è più ragionevole confrontarci per capire meglio”, ha concluso il sindaco, che ha ottenuto l’appoggio del capogruppo del Pd Zucchini, il quale ha giudicato “corretto che venga approfondita la situazione, in presenza di lacune conoscitive nel documento, in modo da valutare insieme ai responsabili sanitari se esistano possibilità di miglioramento”. A condividere la proposta è stato anche il capogruppo del Partito Socialista Marco Mearelli, il quale ha giudicato “importantissimo un passaggio in commissione, dato che non sappiamo bene cosa andiamo a votare”. “Dopo – ha continuato – potremo riproporre con maggiore cognizione il documento”.
“Quello che viene chiesto è condivisibile nella sostanza, ma non nella forma, perché mancano dei presupposti e noto nelle premesse della mozione una volontà di identificazione di chi porta malattie infettive che non condivido”, ha spiegato il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni. Pur condividendo l’esigenza di un passaggio in commissione, il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini ha evidenziato dubbi sulla parte del dispositivo che chiede di creare un reparto. “Per ogni tipologia di malattia infettiva ci dovrebbe essere un reparto, viste le caratteristiche delle patologie e anche dei protocolli, per cui diventa complicato immaginare qualcosa del genere”. Ha rilevato il consigliere, che ha ammesso: “ho un po’ di timore a creare un reparto a Città di Castello, perché arriverebbero malati da tutta la regione, per cui sarei cauto”. Di una argomentazione troppo importante per non essere approfondita ha parlato il capogruppo de La Sinistra per Castello Alessandro Alunno, che ha segnalato anche “a presenza nel testo della mozione di affermazioni che non condivido e di altre per le quali non ho competenze”. “Le premesse sono normali, vogliamo la stessa cosa, votiamo la mozione, non la ritiro”, ha replicato il consigliere Mancini.
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