Consiglio comunale Città di Castello respinta mozione sulle osservazioni al prg

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Con 15 voti contrari della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi, La Sinistra per Castello), e Patto Civico per Città di Castello, quattro voti favorevoli di Pdl, Lega Nord e Fratelli d’Italia e l’astensione di Fdu, il consiglio comunale ha respinto la mozione del consigliere Sandro Busatti (Fratelli d’Italia) sulle osservazioni alla variante generale alla parte strutturale del Prg vigente. Con la mozione, l’esponente della minoranza chiedeva al consiglio comunale di impegnare l’amministrazione “a modificare i criteri con cui vengono esaminate le osservazioni al piano strutturale, cercando di favorire in ogni modo possibile l’iniziativa privata” e “a bilanciare il prevedibile consumo di territorio determinato dall’accoglimento delle singole richieste, eliminando in tutto o in parte alcune aree Zauni di grandi dimensioni e individuando al più presto quali di esse potrebbero essere più facilmente sacrificate”.

Dibattito. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti ha illustrato la mozione, partendo dal dato delle oltre 400 osservazioni presentate dai cittadini alla variante alla parte strutturale del Prg vigente per segnalare la “percentuale altissima di bocciature, attorno al 40 per cento”. “Bocciature – ha puntualizzato – che non vengono dalla ‘cattiveria’ della commissione Assetto del Territorio, ma dalla rigidità con cui è stata predisposta la variante, che va contro i cittadini piuttosto che essere a loro favore”. Busatti ha criticato in particolare le modalità di individuazione delle Zone Agricole Utilizzabili per i Nuovi Insediamenti (Zauni) e la rigidità delle previsioni che hanno impedito anche a cittadini confinanti di vedersi accogliere l’osservazione per beneficiare della disciplina stabilita per queste aree. “E’ sbagliato il principio con cui sono state identificate – ha sostenuto Busatti – e in nome del non consumo del territorio bisognerebbe valutare una diversa modalità di individuazione”. “Riduciamole e recuperiamo il territorio non consumato dalle Zauni, cercando di restituirlo per avere margini flessibili di scelta e consentire anche a chi abita vicino a queste zone di poter costruire”, ha aggiunto l’esponente del Centrodestra, che ha, quindi, chiesto di rivedere i criteri di esame delle osservazioni pervenute.

“Questa rigidità che stiamo applicando dovrebbe essere rivista al ribasso – ha concluso Busatti – altrimenti le scelte che facciamo diventano castranti per il futuro della città”. Il consigliere del Pd Luciano Domenichini, presidente della commissione Assetto del Territorio, ha espresso stupore per il fatto che, dopo le spiegazioni date in commissione, il consigliere Busatti non abbia ritirato la mozione. Il rappresentante della maggioranza ha ricordato come l’intera superficie per nuova edificazione prevista dalla variante alla parte strutturale del Prg, pari a circa 800 mila metri quadrati, equivalga all’estensione del quartiere Madonna del Latte e che l’entità di tale dimensione, spalmata nell’intero territorio comunale, perda di fatto consistenza.

“Parliamo di una percentuale di volume edificatorio pari al 10 per cento della previsione totale del vecchio Prg – ha puntualizzato Domenichini – in un contesto nel quale si dà priorità alla  riqualificazione e al recupero dell’esistente”.

L’esponente del Pd ha, quindi, fornito i dati relativi alle osservazioni, che sono state 427, più 5 repliche, per un totale di 432. La commissione preposta a oggi ne ha esaminate 363, con pareri tecnici diversificati anche in base alle richieste: 85 osservazioni (pari al 23 per cento) sono state accolte dalla commissione, 75 osservazioni sono state accolte parzialmente (21 per cento ) e 203 non sono state accolte (56 per cento). “Di queste 203 osservazioni – ha puntualizzato Domenichini – il 50 per cento non sono state accolte perché non pertinenti alla parte strutturale, ma verranno riprese in considerazione per la parte operativa del Prg”. “Dunque – ha chiarito il consigliere – quelle respinte equivalgono realisticamente al 25 per cento, non certo al 40 per cento di cui parla il consigliere Busatti”.

“Comprendiamo certamente le aspettative dei cittadini  – ha concluso Domenichini – ma, se non vengono adottati precisi criteri, quale ambiente consegneremmo ai nostri nipoti e pronipoti?”. A parlare di “un Prg sfuggito di mano ai politici, agli amministratori” è stato il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini, che ha sostenuto: “elaborare un Prg non è farsi dare regole da tecnici secondo dettami che non ci appartengono, ma deve essere un’interpretazione dell’idea di sviluppo economico e sociale che hanno i singoli cittadini della nostra comunità”. “A tutti i costi – ha aggiunto Sassolini – si sono volute adottare le nuove regole, in particolare con le Zauni, creando aree di sviluppo futuro che in realtà non sono sentite come tali dai residenti”.

L’esponente della minoranza ha giudicato “preferibile agire con il sistema delle varianti al vecchio Prg, piuttosto che con una unica come stiamo facendo”, deplorando il fatto che si seguano indirizzi non in grado di rispettare le aspettative dei cittadini. “Mi colpisce molto che non si consenta alle famiglie di sfruttare il proprio terreno per i propri figli”, ha puntualizzato Sassolini, che ha chiesto di “fermare l’avanzamento dei lavori della commissione”. “Pensiamo a micro-Zauni per andare incontro alle esigenze delle famiglie che chiedono di costruire casa per i propri figli: io le voglio accontentare, questo Prg non le accontenta”, ha concluso il consigliere. Il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli ha chiarito che “il nostro compito è di regolamentare in modo idoneo e moderno l’attività edificatoria nell’interesse collettivo, non dei singoli  cittadini”.

“Facciamo questo – ha aggiunto – con i principi espressi nella variante, che sono di riferimento nella valutazione delle osservazioni”. Nel dare atto del “lavoro esemplare” dei componenti della commissione Assetto del Territorio, l’assessore ha evidenziato come il numero delle osservazioni sia contenuto, “a testimonianza – ha osservato – che evidentemente non c’è molto da eccepire sul lavoro che abbiamo fatto e sulla bontà delle scelte”. Bettarelli ha rimarcato il dato del 25 per cento circa delle osservazioni respinte che verranno in realtà esaminate di nuovo perché attinenti alla parte operativa del Prg e ha ricordato che il lavoro della commissione è propedeutico, “visto – ha detto – che le osservazioni verranno in consiglio comunale, dove saranno compiute le valutazioni definitive”.  Quanto alle Zauni, Bettarelli ha puntualizzato che “non sono certamente un vezzo di questa amministrazione, ma sono un obbligo di legge”.

“Queste zone devono essere contigue ad edificati già esistenti per espressa previsione di legge”, ha precisato l’assessore, che ha ribadito la priorità assegnata dalla variante generale al recupero e alla riqualificazione dell’esistente. Il consigliere del Psi Vittorio Morani ha sottolineato come “nei cinque mesi di lavoro finora portati avanti, la commissione Assetto del Territorio abbia espresso pareri quasi sempre unanimi sulle osservazioni”. “Non vedo quindi il motivo per fare polemiche”, ha aggiunto il rappresentante della maggioranza, che ha sottolineato: “c’è sempre stata coerenza e dialogo, a fronte di motivazioni per le bocciature che dipendono dalle regole cui la variante generale deve sottostare”. Sulle Zauni Morani ha escluso che possano favorire speculazioni, “ma – ha detto – semmai contribuiranno a calmierare il mercato”. “I nostri tecnici e l’assessore deputato hanno fatto un ottimo lavoro e anche come maggioranza abbiamo lavorato bene, con l’attenzione a non ripetere errori fatti nel passato”, ha concluso Morani. Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha invitato la maggioranza e l’amministrazione comunale a prestare maggiore attenzione quando vengono sollevati problemi su materie importanti come quella urbanistica.

“E’ doveroso da parte nostra dire che i 500 mila euro spesi per la redazione della variante generale al Prg sono una bella cifra, che impone risultati all’altezza”, ha sostenuto l’esponente del Centrodestra, che ha rilevato: “il Prg è il motore economico di una comunità, bisogna saper vedere molto avanti e il fatto che finora siano state fatte molte varianti denota che non sono stati capiti i bisogni dei cittadini”. Nell’osservare come “la parte politica che governa la città da 60 anni negli ultimi venti anni non ha prodotto alcuna opera degna di essere ricordata”, Mancini ha sottolineato come “oggi si cerchi di rimediare ai venti anni precedenti, ma i buchi ormai ci sono, specie nel centro storico e nell’immediata periferia”. “Serve una maggiore visione d’insieme del nostro territorio, soprattutto nel capoluogo, dove si potrebbe fare di meglio”, ha concluso il capogruppo della Lega Nord.

A motivare il proprio parere positivo alla variante generale con il fatto che “si sia tenuto conto dell’interesse della collettività” è stato il capogruppo del Patto Civico per Città di Castello Cristian Braganti, che ha ribadito che “molte osservazioni non sono state bocciate di fatto, in quanto erano realmente sbagliate”. “Negli ultimi decenni non c’era mai  stata questa visione di insieme della città che c’è ora – ha evidenziato Braganti – si è sempre costruito a macchia di leopardo, quindi accreditando nel cittadino il concetto che, se ha un terreno, prima o poi sarebbe stato giusto che ci potesse costruire casa”. “Il nostro essere rappresentanti politici ci impone ora di stimolare il motore economico dell’edilizia, ma pensiamo al riutilizzo, alla ristrutturazione, al recupero, piuttosto che a nuovo costruito, visto anche che c’è già molto invenduto”. “E’ importante non ledere la proprietà privata, ma va salvaguardato uno sviluppo consono alla promozione di un migliore stile di vita”, ha concluso Braganti. Il consigliere del Pd Vincenzo Tofanelli ha ribadito che la commissione Assetto del Territorio è vincolata dai criteri definiti dalla variante generale sulla base della legge.

“Le osservazioni non pertinenti vengono fatte perché i cittadini sperano di poter avere favori e i tecnici che le presentano o non hanno letto bene o non hanno lavorato in modo approfondito”. “Anche se fossimo andati incontro ad alcune – ha rilevato l’esponente della maggioranza – avremmo fatto un torto ai tanti cittadini che non le hanno presentate perché ritenevano che non fossero fondate”. “Abbiamo una sensibilità alta – ha concluso Tofanelli – non guardiamo certo ai colori politici”. Ad esprimere “irritazione per l’atteggiamento del Centrodestra, che è minato da una cultura basata sull’appoggio dei cosiddetti santi in paradiso” è stato il consigliere del Pd Riccardo Celestini. “Ci sono limiti che non possono essere aggirati – ha puntualizzato – parlare della casa per il figlio è una balla che viene raccontata per la volontà di gestire un consociativismo che non esiste più”.

L’esponente della maggioranza ha sostenuto che “la strada del recupero e della riqualificazione va percorsa prioritariamente, anche se è difficile farlo, perché necessariamente dobbiamo vedercela con i proprietari e le loro posizioni”. “Condivido molto le scelte di principio che abbiamo fatto con questa variante, con una visione d’insieme che ha superato un policentrismo del quale in assoluto non sono mai stato del tutto convinto”, ha concluso Celestini.  Il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni ha messo in evidenza che “il parere degli uffici tecnici è stato quasi sempre un ostacolo non sormontabile da parte della commissione”. “Bisognerebbe avere invece il coraggio, nel momento in cui non condividiamo una scelta di natura tecnica, di dirlo esplicitamente – ha osservato Cuccaroni – perché il parere degli uffici in alcuni casi è troppo vincolante”. L’esponente della minoranza ha, comunque, ribadito che “le necessità del singolo vanno tutelate nell’ambito di un interesse, però,  generale”. “Modificare ora i criteri di esame delle osservazioni, a oltre metà del percorso, mi sembra improponibile”, ha affermato Cuccaroni, che ha concluso: “le osservazioni su cui abbiamo discusso saranno state una decina, concretamente, visto che la maggioranza delle osservazioni andavano contro disposizioni di legge”.

A ritenere “ingiustificabili e insostenibili” le richieste del consigliere Busatti, “perché – ha detto – è impensabile rivedere ora criteri di valutazione che rientrano nei parametri di legge”, è stato il capogruppo de La Sinistra per Castello Alessandro Alunno, che ha sostenuto: “quando risponde a una valutazione consapevole delle leggi, precludere la possibilità di costruire casa a un figlio riguarda la tutela della giustizia sociale e la preservazione del tessuto urbano e non urbano”. “Alcune osservazioni bocciate non erano pertinenti con la parte strutturale – ha aggiunto – non c’è stato alcun atto autocratico, sono stati rispettati criteri che vanno oltre la mera edificabilità”. “Costruire con le Zauni – ha osservato Alunno – è veramente difficile e preserverà il territorio dalle speculazioni, anche se il legislatore dovrebbe prevedere agevolazioni per il recupero”. Dal capogruppo del Psi Marco Mearelli è giunto un appello all’onestà intellettuale.

“All’inizio del percorso di esame delle osservazioni, in un incontro con lo Studio Nigro, ci furono espressi i criteri imposti dalle leggi, da cui derivavano ad esempio le restrizioni a costruire in zone rurali”, ha chiarito Mearelli, che ha sottolineato come le osservazioni bocciate riguardino richieste impresentabili. “Nelle zone rurali – ha rilevato l’esponente della maggioranza – c’è possibilità di fare un ampliamento di cento metri quadrati adiacente al fabbricato esistente, se però questo viene chiesto, in modo difforme dalle regole,  ad esempio a 50 metri, non si può accettare”. “Non possiamo certo tenere conto di ragioni familiari”, ha puntualizzato Mearelli, che ha giudicato “un grave danno rimettere in discussione ora criteri ampiamente discussi e votati”.

” Chi ha redatto la variante generale al Prg ha tenuto conto di 148 regolamenti, non possiamo disconoscere un simile lavoro – ha concluso Mearelli – dire di no a certe osservazioni è stato legittimo, abbiamo tenuto conto solo di criteri oggettivi imposti dalla legge”. In sede di replica, il consigliere Busatti ha preannunciato che in sede di esame in consiglio comunale probabilmente sconfesserà alcuni pareri dati in commissione per aderire al parere degli uffici. “Con la mozione volevo dare un appiglio alla maggioranza per operare in maniera più avveduta, perché oggi il parere tecnico si rivela sostanzialmente insuperabile”, ha detto Busatti, che ha concluso: “ho cercato non di stravolgere i criteri, ma di favorire una maggiore comprensività  oggi che facciamo scelte definitive”.

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