
Città di Castello: terza commissione audizione responsabili asp Muzi Betti
La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha effettuato un’audizione sull’Azienda pubblica di servizi alla persona “Muzi-Betti” di Città di Castello, rappresentata da Eugenio Bruschi e Ascanio Graziotti, alla presenza del Commissario straordinario dell’Azienda USL Umbria1 Gilberto Gentili, per un confronto sulle problematiche inerenti l’Asp in questa fase di emergenza sanitaria. L’audizione è stata richiesta dai consiglieri Michele Bettarelli (Pd) e Valerio Mancini (Lega).
“I nostri introiti derivano da rette regionali bloccate dal 2009 – ha detto Bruschi – e ci troviamo oggi senza risorse per interventi strutturali su un’impiantistica che è vecchia di 15 anni.
L’impianto di rilevazione fumi non è stato fatto dalla precedente amministrazione e abbiamo dovuto chiedere un mutuo perché non avevamo risorse. Poi c’è la necessità di un adeguamento funzionale ai nuovi problemi emersi con il covid, che impongono un ripensamento dei servizi.
I nostri pazienti novantenni hanno bisogno di elevata assistenza, con gravosi costi per il personale. Noi abbiamo tagliato tutte le spese superflue. La nostra unica risorsa al di fuori delle rette è costituita dal lotto edificabile di nostra proprietà, che non abbiamo potuto vendere a causa del covid, che di fatto ha bloccato gli investimenti in edilizia. Altri problemi di bilancio derivano dal maggior costo di camici e guanti e dalle maggiori prestazioni orarie del personale.
[su_panel border=”3px solid #cccccc” shadow=”2px 1px 2px #eeeeee” target=”blank”]Abbiamo anche acquistato strumenti elettronici per la situazione di emergenza, computer, cellulari e un interfono per far vedere i familiari ai pazienti. Dal 5 marzo siamo chiusi e gli ospiti sono al sicuro. Non ci sono assistiti positivi. Abbiamo infermieri con il contratto nazionale, altri con contratti locali e altri ancora sono infermieri delle cooperative. Il bando regionale sta provocando una grossa fuga di personale.[/su_panel]Chiediamo un intervento di natura politica dalla Regione, una revisione complessiva del trattamento come struttura residenziale, un provvedimento straordinario, l’aumento delle quote a carico del Servizio sanitario”.
Riconosciuta la capacità della struttura di far fronte al virus, al sovraccarico di costi per la dotazione a tutto il personale dei DPI e per le necessarie attività di sanificazione, nonché alla riduzione della disponibilità di personale infermieristico convenzionato, a causa dell’assunzione da parte delle USL, di infermieri della cooperativa.
- “Adesso sarebbe utile ragionare tutti insieme, Muzi Betti, Comune, Usl e Regione – secondo Bettarelli – perché alcune criticità si risolvono anche con il dialogo.
La Regione deve prendersi un impegno, serve un adeguamento delle tariffe ferme al 2009. Con la Giunta precedente si era arrivati a un accordo per avere risorse, auspico che la Giunta Tesei riparta da lì”.
Anche per il consigliere Andrea Fora (Patto civico) il sistema di accreditamento è datato e serve una revisione totale. Per Valerio Mancini (Lega) l’operato della struttura e la sua importanza per il territorio giustificano un intervento di sostegno adeguato, che permetta di continuare ad operare ad alto livello come ha sempre fatto.
Commenta per primo