
“Abbiamo deciso di intervenire dopo aver ascoltato le lamentele di alcuni genitori, stanchi di dover pagare dei veri e propri dazi per permettere ai propri figli la regolare frequentazione delle scuole elementari, e per godere di quei servizi scolastici che dovrebbero essere invece a carico delle scuole stesse”.
Lo afferma il nucleo tifernate di CasaPound Italia, che aggiunge: “In questi tempi di crisi, è assurdo che i genitori siano costretti a sborsare oltre 350€ annui per iscrivere i figli all’anno all’anno scolastico e per garantirgli beni e servizi necessari come la ristorazione, il pulmino, il materiale per le comunicazioni scolastiche, il libretto delle assenze e l’abbigliamento specifico come grembiuli e polo che sono obbligatori per le gite scolastiche ed altre attività.
Un dazio incomprensibile, visto che la scuola pubblica dovrebbe garantire gratuitamente l’istruzione in quanto finanziata con le tasse versate dai contribuenti italiani, ed invece gli istituti continuano a non disporre di adeguati fondi per il materiale didattico, dovendo quindi ricorrere alle tasche delle famiglie”.
“Come se non bastasse – aggiunge CasaPound – i genitori che abbiamo ascoltato lamentano un trattamento diverso tra famiglie italiane, che sono soggette al dazio sopra indicato, e famiglie di extracomunitari che a quanto pare non pagherebbero ne il pulmino ne l’iscrizione scolastica per i loro figli, scelta questa che discrimina fortemente le famiglia italiane in difficoltà. Chiediamo quindi che i direttori scolastici e le istituzioni vengano incontro ai genitori con l’eliminazione delle spese superflue, l’abbattimento di balzelli vari per materiali la cui fornitura spetta esclusivamente all’istituto, ed un trattamento più omogeneo tra famiglie in difficoltà italiane e non”.
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