Case popolari, è bagarre in consiglio comunale a Città di Castello

Respinta la mozione della Lega Nord che chiedeva pari trattamento nella corsa al bando tra stranieri ed italiani. Insorge l’opposizione a sostegno dell’atto della Lega Nord

Case popolari, è bagarre in consiglio comunale a Città di Castello

Case popolari, è bagarre in consiglio comunale a Città di Castello. La maggioranza messa all’angolo dalla mozione della Lega Nord sulle case popolari e costretta a sospendere il consiglio comunale, per poi votare contro. “ Il nostro atto legislativo – spiegano Marchetti e Mancini, Lega Nord – chiedeva al consiglio comunale in qualità di “megafono delle voci cittadine” di farsi partecipe in Regione, affinchè nella corsa all’assegnazione delle case popolari, fosse garantita una giustizia sociale tra cittadini italiani e stranieri e che quest’ultimi fossero costretti a presentare una certificazione timbrata dalla propria ambasciata che attestasse tutti i possedimenti patrimoniali nel paese di origine. Respingendo la nostra proposta, la maggioranza ha scelto di non tutelare i propri cittadini, appoggiando una corsa faziosa per le residenze pubbliche visto che gli italiani sono soggetti a  verifiche mentre agli stranieri non viene chiesta nemmeno una certificazione.

Considerato lo svolgimento dell’assise abbiamo deciso di non portare la mozione in commissione perché volevamo che la maggioranza si assumesse le proprie responsabilità deliberando un atto a nostro avviso, semplice, che garantisse a tutti i partecipanti  un’equità e una giustizia sociale, a quanto pare, puro slogan per una parte della sinistra“. La mozione della Lega Nord ha visto l’appoggio di gran parte dell’opposizione tra cui quella del capogruppo del Movimento 5 stelle, Marco Gasperi, che spiega così il suo voto favorevole: “Il PD ha votato per un’ imparità di controlli tra i cittadini di diversi stati di origine; mi chiedo chi veramente faccia delle differenze etniche. La mozione proposta dalla Lega Nord non deve essere vista come un atto politico contro gli stranieri, di fatto è un’azione di controllo “sacrosanta” come ribadito anche da alcuni esponenti Psi che poi, in contrasto con quanto dichiarato, hanno votato contro l’atto”.

In linea con la mozione della Lega Nord anche “Tiferno Insieme”, che nelle vesti del suo capogruppo Nicola Morini spiega: “La proposta per una migliore regolazione dell’accesso agli aiuti residenziali era un atto di equità sociale che la maggioranza, pur dichiarandosi d’accordo, ha incredibilmente respinto; non si trattava di distinguere tra italiani o stranieri ma fra chi ha davvero bisogno e chi no. Una contrarietà mossa da un pregiudizio politico ancor più ridicolo se consideriamo che il principio di verificare la sussistenza di proprietà immobiliari all’estero è stato adottato dalla Regione Toscana”. Anche il consigliere Vincenzo Bucci di Castello Cambia si è dichiarato favorevole all’atto: “Ho sostenuto questa mozione- spiega Bucci –  perché si tratta di un atto di indirizzo che si allinea a delle realtà a noi molto vicine come ad esempio la Toscana in cui, con risultati, già vige questa normativa”.

 

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