Arcaleni sollecita azioni concrete contro il randagismo felino a Città di Castello

Arcaleni sollecita azioni contro randagismo felino a Città di Castello

Arcaleni sollecita azioni concrete contro il randagismo felino a Città di Castello

Città di Castello – Emanuela Arcaleni, rappresentante di Castello Cambia, ha presentato un nuovo atto per sollecitare l’Amministrazione comunale a rispettare gli impegni presi riguardo al problema del randagismo felino. Dopo un anno dalla precedente interrogazione e relativa Commissione, Arcaleni ha chiesto spiegazioni sul mancato rispetto degli accordi.

Insieme a volontarie e volontari, che hanno inviato una lettera al Sindaco e all’Assessore Mariangeli all’inizio di luglio, rimasta senza risposta, Arcaleni chiede quando verrà convocato il Tavolo tecnico per coordinare le azioni e il supporto ai volontari che si occupano dei gatti randagi. La situazione, affermano, è critica: il fenomeno del randagismo continua a crescere e molte sono le segnalazioni di cuccioli abbandonati, feriti o malati che necessitano di cure.

I gatti randagi, spesso visibili lungo i cigli delle strade, rischiano di essere investiti o di morire per malattie. Inoltre, i randagi interi favoriscono la diffusione di malattie feline, mettendo a rischio anche i gatti di proprietà che entrano in contatto con loro.

Arcaleni vuole sapere se il Comune di Città di Castello intende avviare una campagna di sensibilizzazione, in collaborazione con associazioni come ENPA, per promuovere la sterilizzazione dei gatti da parte dei privati. Gli interventi sono urgenti, poiché i volontari non riescono più a far fronte alla situazione, né economicamente né in termini di spazi adeguati.

L’Amministrazione deve adottare modalità per fornire supporto materiale e spazi idonei per ospitare i gatti di strada. Servono risposte concrete per sostenere le energie gratuite dei volontari, che collaborano strettamente con il servizio veterinario ASL, attivo e celere negli ultimi mesi.

Un Comune che valorizza il volontariato non può lasciare soli i volontari. Arcaleni sottolinea che, se i volontari smettessero di occuparsi dei gatti randagi, la responsabilità ricadrebbe sul Sindaco. La creazione di punti di riferimento e riparo idonei per le colonie censite potrebbe essere una soluzione, permettendo a volontari e privati di monitorare, curare e nutrire le colonie in modo funzionale ed esteticamente non invasivo per il territorio.

Anche questa è civiltà, conclude Arcaleni, ribadendo l’urgenza di interventi concreti per affrontare il problema del randagismo felino a Città di Castello.

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