A Santa Croce presentato il libro “Nel segno dei padri – la storia di Guglielmina e Peter”

La storia di Guglielmina e Peter è legata a doppio filo al passato e al presente della comunità umbra

A Santa Croce presentato il libro “Nel segno dei padri – la storia di Guglielmina e Peter”

A Santa Croce presentato il libro “Nel segno dei padri – la storia di Guglielmina e Peter”UMBERTIDE – Applausi ed emozioni sabato 1° aprile al museo di Santa Croce dove è stato presentato il libro “Nel segno dei padri – la storia di Guglielmina e Peter” di Giacomo Marinelli Andreoli, edito da Marsilio Venezia. Una storia di riconciliazione a distanza di 60 anni dall’occupazione nazista in Umbria, una pagina di amicizia, umanità, solidarietà, una vicenda periferica ma di grande attualità per il messaggio universale che esprime attraverso le parole e l’esempio dei suoi protagonisti. Erano presenti con l’autore, Gianni Bovini, studioso dell’ISUC (Istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea) e Mario Tosti, studioso locale. Ad introdurre l’incontro, moderato da Valentina Santucci, il saluto istituzionale del sindaco di Umbertide, Marco Locchi.

La storia di Guglielmina e Peter è legata a doppio filo al passato e al presente della comunità umbra, sconosciuta a tanti finora, ma con un antefatto ben noto, come l’eccidio dei 40 martiri, i civili fucilati il 22 giugno 1944 a Gubbio dai nazisti come rappresaglia dell’uccisione dell’ufficiale medico tedesco Kurt Staudacher. E l’amicizia nata quasi casualmente tra il figlio di Kurt, Peter e la figlia di uno dei civili fucilati, Guglielmina Roncigli, è il motivo saliente del racconto, basato sul rapporto epistolare tra i due, per altro coetanei (entrambi nati nel 1943 e dunque rimasti orfani a solo un anno di vita), sbocciato nel 2004 e protrattosi per 8 anni.

“Una vicenda attualissima perché ancora oggi siamo circondati da oltre 70 conflitti bellici in tutto il mondo ” ha dichiarato il sindaco di Umbertide nell’apertura. Marinelli Andreoli ha poi sintetizzato i tratti salienti della storia mentre Bovini ha contestualizzato la vicenda eugubina nel più ampio ambito della guerra civile del 43/45 in Umbria: “Le testimonianze di questi due protagonisti ci raccontano un vissuto privato che è un tassello prezioso per capire l’atmosfera di quel drammatico periodo. Questo libro rappresenta un punto di riferimento nuovo per conoscere e capire quel pezzo di storia, allora come oggi”.

Da Mario Tosti è invece arrivata una proposta e sollecitazione all’autore, “esecutore del testamento morale di Guglielmina che ha voluto consegnare proprio a lui le lettere che per otto anni hanno caratterizzato la corrispondenza tra lei e Peter. Questo libro – ha aggiunto – è un elemento prezioso per il cammino di superamento delle ferite lasciate dal conflitto nella nostra regione ma questa opera resterebbe a metà se non si completasse con una ricomposizione che coinvolga anche le altre vicende accadute in Altotevere e credo che oramai i tempi siano maturi, come dimostra anche la riconsegna alla Germania delle spoglie di un soldato tedesco, avvenuta recentemente presso la Basilica di Canoscio”.

Tra i presenti in sala anche Pierino Monaldi, referente dell’Associazione orfani di guerra che ha portato la sua toccante testimonianza, rivelando di essersi a sua volta identificato con la storia dei protagonisti del libro, rimasti orfani inconsapevoli ad appena un anno di vita.

Il libro “Nel segno dei padri”, uscito nelle librerie e in eBook dal 9 febbraio scorso, sta già riscuotendo molteplici consensi tra i lettori e ha avuto numerose recensioni anche nei media nazionali (Radio Vaticana, Osservatore romano, Il Tempo, Il Fatto Quotidiano, Qn Quotidiano nazionale, La Verità, Ansa nazionale) oltre che sulla stampa locale.

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