
CITTA’ DI CASTELLO – C’è chi dilapida al gioco stipendio e risparmi di una vita, chi al computer si collega e “ciatta” per ore su siti porno e chi con il cellulare ha un rapporto a dir poco maniacale e chi infine fa dello shopping una ragione di vita arrivando ad acquistare, si fa per dire, anche 200 paia di pantaloni griffati, 12 pellicce o 48 orologi.
Esempi e casi limite che piu’ delle solite statistiche fotografano anche nella nostra regione una preoccupante situazione, quella legata allo sviluppo delle patologie compulsive e dipendenze, divenuta ormai una vera e propria piaga sociale che vede schierati in prima linea istituzioni, strutture pubbliche sanitarie e associazioni Onlus come S.I.I.Pa.C (Società Italiana Intervento Patologie Compulsive), che, domani a Città di Castello, aprirà i battenti della prima sede dell’Umbria per iniziativa del neo-presidente, Riccardo Angeletti, psicoterapeuta.
Alla presentazione ufficiale del presidio regionale (in Via G.Di Vittorio 2/b) oltre a Cesare Guerreschi, Fondatore e Presidente S.I.I.Pa.C, Florinda Maione, presidente sede regionale Lazio, è intervenuto anche il vescovo di Città di Castello, Monsignor Domenico Cancian che ha garantito la collaborazione della chiesa per fronteggiare in maniera unitaria una emergenza sociale sempre piu’ attuale che mina la stabilità di molte famiglie già gravate dalla crisi e dalla mancanza di lavoro. “Bisogna educare e curare per prevenire queste devianze che colpiscono anche i giovani – ha detto Cancian – queste iniziative sono quanto mai opportune per garantire a coloro che sono in difficoltà punti di ascolto e assistenza”.
“Con l’apertura di una sede a Città di Castello – ha precisato Riccardo Angeletti – vogliamo riproporre anche nella regione Umbria il modello di intervento della S.I.I.Pa.C. Fiduciosi che questa possibilità offerta alla nostra comunità sia di beneficio a tutti coloro che, in questo momento, sono alla ricerca di una soluzione alle loro difficoltà, cercheremo di garantire la massima collaborazione con dedizione e professionalità”.
“La maggior parte delle richieste di aiuto nel 2014 alla nostra associazione ha riguardato per il 92% il sesso maschile e 8% sesso femminile.” Il 44% delle persone richiedenti aiuto ha denunciato un problema con il gioco d’azzardo, il 23% con il gioco on-line: il 14% una dipendenza sessuale (fino a qualche anno fa 2-3%, fenomeno in grande aumento).”
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