Area ex Fornace, l’amminitrazione comunale non tutela l’interesse della comunità

Umbertide Cambia
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da Umbertide Cambia
“Uno sfregio al volto della città. Una ferita aperta per una comunità che ha sempre considerato l’area della fornace come qualcosa di suo, di caratteristico, di profondamente inserito nel contesto storico e culturale di Umbertide”.

Claudio Faloci, capogruppo di Umbertide cambia non usa mezzi termini per rappresentare la situazione che caratterizza l’area ex Fornace. “Si tratta – afferma – di un’incredibile vergogna di cui si è macchiata un’intera classe dirigente politica umbertidese. È davvero difficile comprendere quanto male si possa volere alla città per sopportare passivamente un simile scempio”.

Come è potuto accadere che nell’area dell’ex fornace si sia realizzato un intervento urbanistico che ha letteralmente stravolto il tessuto urbano di Umbertide? “Certe ragioni andrebbero approfondite e capite. Non solo intuite. Fatto sta che questo ecomostro – sottolinea Faloci – è oggi abbandonato a se stesso, nemmeno ultimato in tutte le sue parti, vittima di atti di vandalismo e di un degrado urbano incredibile in una realtà come la nostra. Non si tratta solo di un danno urbanistico ed ambientale, ma anche di un problema di ordine pubblico, soprattutto per chi si trovi ad attraversare la zona nelle ore notturne, vista la presenza di persone che utilizzano gli edifici abbandonati come riparo”.

Questione privata, sostiene l’Amministrazione comunale. “No” – ribatte Faloci. “L’amministrazione comunale si trincera dietro un comportamento pilatesco, passivo, contrario all’interesse della comunità locale. Il comune, infatti, avrebbe potuto e dovuto intervenire da tempo, contestando il mancato rispetto degli accordi da parte del costruttore”. Cosa avrebbe dovuto fare l’Amministrazione comunale?

“Intanto contestare la corretta esecuzione della convenzione e degli obblighi previsti in capo ai privati attuatori, essendo prerogativa riconosciuta dalla legge quella di disporre la risoluzione dell’accordo in caso di accertato inadempimento della controparte privata. Perché l’amministrazione comunale non ha vigilato imponendo la corretta realizzazione dell’opera viaria ed il rispetto delle norme, pena la risoluzione del contratto? Così facendo si è data prova concreta dell’incapacità di chi ha governato e governa la città di tutelare i propri interessi e quelli diffusi dell’intera comunità ”. Umbertide Cambia intende andare oltre la semplice denuncia, proponendo soluzioni praticabili per attenuare il danno provocato.

“Pensiamo – spiega il capogruppo del movimento civico – ad un possibile utilizzo della struttura per finalità pubbliche e sociali, in un quadro di legalità. Ad esempio, per accogliere una nuova caserma dei Carabinieri, un presidio socio-sanitario, residenze per persone che debbono sottoporsi a terapie o assistere pazienti, un polo per servizi al cittadino con sportello del consumatore, tribunale del malato, servizi per l’impiego ed altro ancora. Altre strutture potrebbero essere destinate ad uso abitativo in locazione a canone regolamentato per giovani coppie, anche conviventi, anziani soli, famiglie in difficoltà economica. Tutto questo per salvare un pezzo di Umbertide devastato da chi ha dimostrato, con un comportamento omissivo, di non amare la città e nemmeno di averne un minimo di rispetto”.

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