
C’era anche Umbertide alle celebrazioni per il 70esimo anniversario della liberazione di Alfonsine e della battaglia del Senio che si sono tenute questa mattina nel comune ravennate. Rappresentata dal gonfalone e dal sindaco Marco Locchi, Umbertide ha voluto così rendere omaggio ai 24 giovani umbertidesi facenti parte del gruppo “Cremona” che il 10 aprile del 1945 combatterono a fianco degli Alleati sul fiume Senio liberando Alfonsine dall’occupazione tedesca.
Le celebrazioni sono cominciate di buon’ora al Sacrario di Camerlona con l’omaggio ai caduti del gruppo di combattimento Cremona che lottarono e morirono per la libertà; insieme al sindaco di Alfonsine Mauro Venturi erano presenti autorità e delegazioni provenienti da Emilia – Romagna, Marche, Toscana e Umbria, rappresentata dai Comuni di Umbertide, Spello, Foligno e Terni oltre che da delegazioni dell’Anpi e da comuni cittadini.umbertideA seguire la cerimonia si è spostata nel cuore di Alfonsine dove le autorità militari e civili, rappresentanti dell’Anpi e delle associazioni di combattenti, studenti e cittadini hanno dato vita ad un lungo corteo che, sulle note della banda musicale, ha percorso le strade della città e ha reso omaggio al Sacrario dei caduti partigiani, fino a raggiungere Piazza Gramsci.
Qui le celebrazioni sono state aperte dai ragazzi della consulta delle scuole medie di Alfonsine che hanno letto alcuni messaggi di pace, seguiti dai saluti dei sindaci dei Comuni di Spello, Toritto e San Gimignano e dagli interventi del sindaco di Alfonsine Mauro Venturi e del presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia. “Oggi è un giorno di festa per tutti gli alfonsinesi, e sono alfonsinesi anche tutti quei giovani provenienti da Umbria, Marche, Toscana ed Emilia Romagna che combatterono per liberare la nostra città – ha detto il sindaco – La memoria antica di settant’anni fa non ha ancora perso la freschezza e lo si vede dagli occhi dei combattenti cremonini che oggi hanno ancora la forza dei loro vent’anni”.
“E’ emozionante che tante persone siano qui a celebrare questo anniversario nonostante siano passati così tanti anni – ha aggiunto Smuraglia – Un paese che non ricorda la sua storia è destinato a morire, ma la memoria ha molti nemici, lo scorrere del tempo, l’oblio, la dimenticanza, la non conoscenza dei fatti; è per questo che la memoria va rinforzata e riattivata, perché è con la memoria che si vincono le battaglie più difficili.
Oggi siamo qui per ricordare i nostri caduti e i combattenti della brigata Cremona che contò 208 morti e 600 feriti; è a loro che dobbiamo la nostra vita”. A conclusione delle celebrazioni gli studenti hanno fatto volare in cielo decine e decine di palloncini colorati lanciando così il loro messaggio di pace e di speranza.
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