Città di Castello, Comune approva ordine del giorno su cyberbullismo

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CITTA’ DI CASTELLO – Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno del consigliere del Pd Vincenzo Tofanelli per la lotta a ogni forma di bullismo e cyberbullismo. Dispositivo. Con l’ordine del giorno approvato, il consiglio comunale ha disposto di procedere a “un approfondimento in commissione, con gli organi competenti, su quali misure adottare per portare un contributo fattivo al contrasto di bullismo e cyberbullismo, invitando i dirigenti di istituto delle scuole presenti nel territorio, i rappresentanti delle forze dell’ordine, le associazioni dei genitori, gli studenti, il Garante per l’infanzia e l’Adolescenza, l’Azienda Sanitaria Locale”.

Dibattito. Il consigliere del Pd Vincenzo Tofanelli ha illustrato l’ordine del giorno segnalando i fatti di cronaca che sempre più evidenziano episodi violenti che hanno per protagonisti i giovani di entrambi i sessi, richiamando l’attenzione sull’“indifferenza con cui altri giovani assistono a certi fatti, senza nessuna reazione, ma con assuefazione a comportamenti di prepotenza e di pura crudeltà”. Citando i numeri del fenomeno emersi da alcuni studi, l’esponente della maggioranza ha tratteggiato i contorni di un preoccupante incremento degli episodi, che rende necessaria anche nella nostra realtà una indagine conoscitiva e l’avvio di un progetto di sensibilizzazione con la denominazione “Stop bullismo”.  “Sarebbe importante dare vita a interventi personalizzati per insegnanti, genitori e studenti che permettano di rafforzare le conoscenze e le tecniche utili per prevenire il bullismo e promuovere il benessere, in particolare della vita scolastica”, ha sostenuto Tofanelli, che ha per questo proposto un confronto in commissione con addetti ai lavori ed esperti e la sensibilizzazione anche dei parlamentari locali, in considerazione della mancanza nell’ordinamento normativo nazionale di disposizioni di legge che disciplinino il fenomeno.

Di “un problema molto sentito e molto importante” ha parlato l’assessore al Sociale Andreina Ciubini, che ha sottolineato “le ferite emotive, psicologiche e fisiche causate dal bullismo, che sono tali da segnare le vittime per il resto della vita”. L’assessore ha dato conto di un’intensa attività svolta sul tema dalla Fondazione Villa Montesca, in adesione a progetti europei, con numerosi interventi di formazione e informazione. “Soprattutto nelle scuole abbiamo portato avanti una costante attività di sensibilizzazione, che si è tradotta, tra le altre iniziative, anche nella realizzazione di un manuale per prevenire gli atti di bullismo, accompagnata da una campagna che ha interessato anche i luoghi e gli ambienti fuori dalla scuola frequentati dai giovani”, ha affermato Ciubini, che ha richiamato l’esperienza della Comunità Educante dell’Altotevere, che opera sul versante della prevenzione a contatto con scuola, associazioni e istituzioni, e la collaborazione con l’Arma dei Carabinieri per gli incontri con gli studenti.

“Nel mese di aprile cureremo una specifica attività di informazione nella scuola secondaria di primo grado con i Carabinieri e a fine maggio terremo un convegno per informare genitori, insegnanti ed educatori, con la contestuale realizzazione di uno spot da diffondere in tutti gli istituti”, ha preannunciato Ciubini, che ha rimarcato l’importanza di trasmettere i valori basilari della convivenza. Favorevole all’ordine del giorno si è dichiarato il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini, che si è detto d’accordo anche sulla sensibilizzazione del Parlamento perché regolamenti le responsabilità connesse a certi fenomeni. “Se c’è un aumento del bullismo bisogna tenere conto anche della necessità di affrontare la crisi delle famiglie”, ha evidenziato l’esponente del Centrodestra, che ha per questo sostenuto l’esigenza di coinvolgere le scuole, ma anche i nuclei familiari, dando un segnale forte proprio dall’assise comunale.

“E’ giusto mettere in atto azioni di  sensibilizzazione, ma bisogna risalire alle ragioni del fenomeno”, ha affermato il capogruppo del Patto Civico per Città di Castello Cristian Braganti, che ha ammonito: “dobbiamo dire con più forza stop al virtuale, che è la base di tutto questo, perché ciò che manca oggi sono i punti di aggregazione di una volta per i ragazzi, come dimostra la piazza centrale della città vuota”. “Una volta non era così, la piazza era luogo di confronto e crescita, oggi invece c’è solitudine, anche se virtualmente siamo tutti uniti”, ha osservato Braganti, che ha sollevato l’esigenza di “ridare personalità ai giovani, facendo riscoprire le nostre tradizioni, i punti di riferimento sociali”. “Convochiamo un consiglio comunale aperto ai giovani, facciamoli intervenire”, ha proposto Braganti. D’accordo sull’approfondimento in commissione si è detto il consigliere del Pd Riccardo Celestini, che ha rilevato come “il problema sia così vasto da meritare maggiore consapevolezza”. “E’ importante attivare meccanismi che ci consentano di vivere in modo diverso questo disagio e comprenderlo, dando priorità alla prevenzione rispetto alla repressione”, ha puntualizzato il rappresentante della maggioranza. In sede di replica, il consigliere Tofanelli ha accolto le sollecitazioni del dibattito e ha ribadito che l’approfondimento delle conoscenze è fondamentale per arginare il fenomeno.

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