
Critiche a Bacchetta per mancanza di trasparenza e concretezza
La capogruppo di Castello Cambia, Emanuela Arcaleni, interviene duramente sulla questione di Piazza Burri, denunciando la persistente mancanza di chiarezza da parte dell’amministrazione comunale. Nel mirino la reazione del sindaco alle critiche sul progetto, definita un segnale evidente del disagio che circonda il tema. Secondo Arcaleni, nonostante le numerose comunicazioni ufficiali sulle “grandi opere”, tra annunci e ritardi, il primo cittadino continua a non fornire alcuna spiegazione concreta riguardo al contenuto, alle modalità e ai tempi di realizzazione della piazza.
Arcaleni punta il dito contro l’assenza di risposte pubbliche su aspetti fondamentali per la cittadinanza. In particolare, contesta l’affermazione secondo cui il progetto per Piazza Burri sarebbe “confermato”, chiedendo al sindaco di specificare chi si occuperà del finanziamento, a quali interventi saranno destinati i fondi e in quali tempi si intende procedere. Domande che, a suo avviso, rimangono sistematicamente inevase a fronte di una città che necessita di chiarezza e certezze, non di gesti simbolici e promesse formali.
Secondo la consigliera, la reale situazione è ben diversa da quella rappresentata dall’amministrazione. In assenza di investimenti chiari, i cittadini saranno costretti a sostenere i costi previsti per le prime opere collegate al progetto, come la demolizione e la sistemazione provvisoria dell’area, destinata per ora a un parcheggio sterrato. La cifra, pari a 315.000 euro, sarebbe dunque a carico della comunità, un aspetto che Arcaleni ritiene non adeguatamente comunicato dall’ente.
L’esponente di opposizione evidenzia inoltre quello che definisce un “cambio di campo retorico” del sindaco. Invece di rispondere nel merito, accusa, l’amministrazione comunale avrebbe preferito spostare l’attenzione sul piano politico, criticando presunte appartenenze e allusioni ideologiche rivolte ad altri. Una strategia che, secondo Arcaleni, distoglie dalle questioni reali e lascia intatti i nodi irrisolti sul progetto.
L’attacco prosegue con un riferimento al quadro politico locale, dove l’attuale maggioranza viene descritta come più ampia dell’originario asse PD/PSI che guida Città di Castello. In questo contesto, l’accusa è rivolta a chi – pur non avendo mai lavorato concretamente alla costruzione del “Patto Avanti” – oggi si attribuirebbe una rappresentanza che nei fatti non ha mai avuto. Una posizione definita di “comodo” e “facciata”, che contribuirebbe solo a consolidare ambiguità e a sottrarsi a un confronto reale con la città.
La critica centrale resta però il mancato coinvolgimento pubblico nel percorso progettuale. Arcaleni denuncia come Piazza Burri sia stata presentata più volte come un impegno politico e amministrativo di primo piano, ma mai come un piano concreto e condiviso. L’assenza di una progettazione partecipata con la cittadinanza viene indicata come uno degli elementi principali che hanno determinato il naufragio dell’intera operazione.
Per la consigliera di Castello Cambia, la vicenda rappresenta un paradigma dell’attuale gestione comunale, fatta di proclami e annunci non seguiti da azioni sostanziali. Una linea politica che, secondo la sua analisi, evita il confronto reale con la cittadinanza, omette dati essenziali e si rifugia nella polemica per eludere responsabilità specifiche.
Il caso di Piazza Burri si configura dunque come l’emblema di un’opera più volte promessa ma mai effettivamente presentata nei suoi dettagli. Arcaleni ribadisce che non si tratta di una semplice divergenza di opinioni, ma dell’assenza di un quadro operativo preciso, accompagnato da finanziamenti certi e da un coinvolgimento trasparente della comunità. La richiesta rivolta al sindaco è chiara: abbandonare le difese di circostanza e riferire puntualmente alla città i motivi che hanno portato al blocco del progetto.
In conclusione, la capogruppo invita l’amministrazione a interrompere la narrazione autocelebrativa e a confrontarsi con la realtà, rispondendo in modo chiaro e documentato alle domande che i cittadini pongono da tempo. Piazza Burri, sottolinea, non può più rimanere una promessa disattesa né un pretesto di polemica: serve trasparenza, responsabilità amministrativa e un vero dialogo con la comunità locale.
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