
Ciclofficina, biblioteca e bike sharing con bici d’epoca
Apre a Città di Castello – Ha inaugurato oggi nel centro storico di Città di Castello la nuova sede del Registro Storico Cicli, uno spazio dedicato interamente alla valorizzazione della bicicletta storica e al ciclismo d’epoca. All’interno della struttura trovano posto una ciclofficina specializzata, una biblioteca tematica e un innovativo servizio di bike sharing con biciclette d’epoca, primo esempio al mondo in questa particolare configurazione.
L’iniziativa si propone di diventare un polo di riferimento per appassionati, collezionisti e cultori della storia del ciclismo. L’apertura segna un momento importante per la comunità locale e per l’intero panorama nazionale delle due ruote storiche, offrendo al pubblico la possibilità di avvicinarsi a un patrimonio tecnico, culturale e sportivo che attraversa i secoli.
Apre a Città di Castello
Gli spazi della sede evocano atmosfere d’altri tempi. Gli ambienti sono arredati con gusto vintage e custodiscono biciclette antiche, strumenti di lavoro originali e materiali documentali legati alla storia della bicicletta. La percezione immediata, entrando nei locali, è quella di un ritorno al passato, a un’epoca in cui la mobilità urbana si basava principalmente sul pedale.
Elemento centrale del progetto è la ciclofficina, che si presenta come officina didattica e centro di restauro per cicli d’epoca. Qui appassionati e collezionisti potranno condividere conoscenze e tecniche, mantenendo viva l’arte della manutenzione tradizionale. La ciclofficina sarà anche luogo di formazione, in cui sarà possibile apprendere le competenze necessarie per il recupero e la conservazione dei mezzi storici.
La biblioteca, altro fulcro della sede, raccoglie volumi, manuali, cataloghi e pubblicazioni specialistiche dedicate al ciclismo di ieri. Il patrimonio librario è frutto di anni di lavoro dell’associazione, arricchito nel tempo da importanti donazioni private. Tra queste spicca il contributo di Vittorio Landucci, collezionista e studioso del settore, che ha messo a disposizione circa 800 volumi.
Innovativo e inedito il progetto di bike sharing: i visitatori potranno esplorare la città utilizzando biciclette storiche con freni a bacchetta, messe a disposizione da membri del Registro. Il servizio rappresenta un’esperienza immersiva, che unisce turismo sostenibile e scoperta lenta del territorio, in sintonia con il ritmo di un tempo.
Durante l’inaugurazione ha suscitato grande curiosità l’esposizione di un biciclo del 1860, appartenente al collezionista Gabrio Spapperi. Il mezzo testimonia l’attività di Gabriele Spapperi, suo nonno, fondatore di una ciclofficina a Lerchi negli anni Venti del Novecento. Le biciclette da lui prodotte, marchiate “Cicli Gabriele”, erano apprezzate da diversi corridori che conquistarono titoli regionali e nazionali.
Una vicenda emblematica legata alla famiglia Spapperi riguarda Gino Bartali: durante il secondo conflitto mondiale, trovandosi nei pressi di Città di Castello per le sue missioni umanitarie, il campione si rivolse a Gabriele Spapperi per alcune riparazioni alla propria bicicletta. L’episodio, tramandato dalla famiglia, rappresenta un ulteriore tassello del legame profondo tra la città e la storia del ciclismo.
Fondato nel 2008, il Registro Storico Cicli si occupa della catalogazione e valorizzazione del patrimonio ciclistico italiano. L’associazione promuove lo studio e la conservazione delle biciclette storiche, dei documenti e delle testimonianze legate al mondo del ciclismo. Opera su scala nazionale, collaborando con enti, istituzioni e privati.
Nel corso degli anni, il Registro ha ottenuto il riconoscimento di importanti aziende e marchi storici del settore, che ne hanno affidato la custodia dei propri archivi. Tra questi figurano nomi di primo piano della tradizione ciclistica italiana: Bianchi, Atala, Maino, Umberto Dei, Wilier, Masi, Legnano, Wolsit, Perla e Gios.
Alla cerimonia di apertura ha preso parte anche Carlo Moriconi, presidente del gruppo di lavoro della Federciclismo impegnato nella definizione di proposte legislative per la sicurezza su strada e in gara. La sua presenza ha sottolineato il valore culturale e sociale del progetto, oltre che il legame con il mondo sportivo ufficiale.
Con questa nuova sede, Città di Castello si arricchisce di una proposta culturale e turistica unica, destinata a diventare punto di riferimento per eventi, studi e iniziative legate alla storia della bicicletta. Il Registro Storico Cicli si conferma così come custode attivo di un’eredità tecnica e simbolica che ha segnato profondamente il costume e la mobilità italiani.
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