Premio a un detenuto per la scrittura che redime

Premio a un detenuto per la scrittura che redime

Nicholas Lupo premiato a Città di Castello

Il Premio Letterario Città di Castello ha segnato un momento storico nel panorama culturale nazionale con la cerimonia di consegna del riconoscimento della sezione speciale “Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”, ideata per accogliere e valorizzare i contributi letterari delle persone detenute nei penitenziari italiani. Il protagonista di questa prima edizione è stato Nicholas Lupo, autore del racconto “Le cose come sono”, premiato nella sede dell’Associazione Culturale Tracciati Virtuali, promotrice dell’iniziativa.

La sezione, la prima nel suo genere in Italia, è stata istituita grazie a un protocollo d’intesa siglato il 28 marzo 2024 tra la stessa associazione, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) del Ministero della Giustizia e la Società Dante Alighieri, e ha coinvolto detenuti di 22 istituti penitenziari italiani. L’obiettivo dichiarato è promuovere l’inclusione attraverso la cultura e offrire strumenti di crescita personale a chi vive una condizione di privazione della libertà.

Il racconto vincitore, “Le cose come sono”, è un testo autobiografico che attraversa l’infanzia complessa dell’autore, la deriva che lo ha portato alla detenzione e il tentativo di risalita morale e personale attraverso la parola scritta. Il messaggio conclusivo del testo si concentra sull’equilibrio tra oscurità e luce nell’animo umano e sull’importanza di seguire la “fiammella” interiore anche nei momenti più bui. Il lavoro è stato apprezzato dalla giuria per la sua intensità narrativa e per la profondità umana che lo attraversa.

Lupo, detenuto al momento della partecipazione presso la Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, ha potuto ricevere il premio personalmente nella sede dell’organizzazione che cura il concorso, con il sostegno del Comune di Città di Castello, della Provincia di Perugia e della Regione Umbria. La premiazione ha avuto un alto valore simbolico e sociale, riflettendo il senso profondo dell’iniziativa, orientata a favorire il reinserimento attraverso l’arte e la scrittura.

L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità istituzionali e culturali. Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri e presidente della giuria, ha sottolineato l’importanza di un premio che conferisce dignità letteraria a chi vive in condizioni di marginalità, riconoscendo un valore umano e culturale ai detenuti che scelgono la scrittura come strumento di espressione e redenzione. Masi ha ricordato anche il significato simbolico legato al pensiero del Papa emerito Francesco, che in uno dei suoi ultimi messaggi espresse vicinanza ai detenuti di Rebibbia.

Tra gli interventi istituzionali, quello del senatore Walter Verini, membro della Commissione Giustizia del Senato, ha messo in rilievo la grave condizione delle carceri italiane e il ruolo fondamentale di iniziative culturali come questa per promuovere un’idea di giustizia non punitiva ma rieducativa, come previsto dall’ordinamento. Verini ha evidenziato come l’esperienza del Premio dimostri che è possibile costruire percorsi di recupero concreti, ribadendo la necessità di considerare le pene non come vendetta ma come occasione per un nuovo inizio.

Anche l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Città di Castello, Benedetta Calagreti, ha preso parte alla cerimonia, portando il saluto dell’amministrazione e del sindaco Luca Secondi. L’assessore ha parlato di un’occasione esemplare per la promozione dei diritti umani, ricordando i ripetuti appelli del Santo Padre e del Presidente della Repubblica sul rispetto della dignità nelle carceri. Ha inoltre affermato l’impegno dell’ente locale nel sostenere attività culturali che coinvolgano anche le persone detenute, in un’ottica di cittadinanza inclusiva.

La giuria della sezione speciale “Destinazione Altrove” si compone di figure di rilievo nazionale provenienti dal mondo della cultura, delle istituzioni e dell’informazione: oltre ad Alessandro Masi, ne fanno parte la senatrice Giulia Bongiorno, il senatore Walter Verini, il giornalista Osvaldo Bevilacqua, l’attrice Daniela Poggi, la giornalista Rai Benedetta Rinaldi, la docente dell’Università degli Studi di Perugia Maria Borio e la scrittrice Marisol Burgio d’Aragona. L’elevato profilo della commissione garantisce il rigore e la serietà con cui viene condotta la selezione delle opere.

L’iniziativa, che ha registrato la partecipazione di numerosi autori detenuti con poesie e racconti brevi, ha posto al centro il valore della parola come strumento di liberazione interiore e di confronto con la propria storia. La scrittura si configura in questo contesto come atto di consapevolezza, come possibilità di dialogo con l’esterno e come forma di impegno per il cambiamento.

Il Premio Letterario Città di Castello, giunto alla sua diciottesima edizione, ha così ampliato il proprio raggio d’azione includendo nel panorama letterario nazionale una voce finora marginalizzata, quella dei reclusi. La sezione speciale non rappresenta soltanto una novità formale, ma un vero e proprio spazio di legittimazione per un tipo di espressione che nasce da una condizione limite e che acquisisce valore in quanto capace di testimoniare e trasformare.

A conclusione della cerimonia, gli organizzatori hanno annunciato che è già in preparazione l’edizione 2025 della sezione “Destinazione Altrove”, con nuove iniziative da promuovere all’interno degli istituti penitenziari, tra cui presentazioni di libri, incontri con autori e corsi di scrittura creativa. Tali attività si inseriscono in un più ampio disegno culturale e rieducativo volto a mantenere viva la relazione tra cultura e inclusione, anche negli ambienti di detenzione.

Il Premio si propone dunque di proseguire con determinazione lungo questo percorso, accogliendo l’appello di quanti – a vario titolo – invocano una giustizia che non escluda, ma che offra opportunità di crescita e di rinnovamento. La scrittura, in questo contesto, diventa mezzo di redenzione e di speranza, ponte tra il dentro e il fuori, tra l’errore e la possibilità di riscatto.

I nostri video

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*