
Il sindaco ricorda il legame con la canonizzazione di Margherita
Profonda commozione a Città di Castello per la morte di Papa Francesco. Il sindaco Luca Secondi e la giunta comunale hanno espresso il proprio cordoglio sottolineando il legame sviluppato negli ultimi anni tra la comunità locale e il pontefice. In particolare, è stato ricordato il riconoscimento concesso nel 2021 per la canonizzazione di Margherita da Città di Castello, la prima santa disabile della Chiesa cattolica. Il processo è stato autorizzato da Papa Francesco secondo la procedura prevista per figure storiche già venerate, sostenute da fama di santità e prodigi costanti nel tempo.
Nel comunicato ufficiale, il sindaco ha definito la proclamazione di Santa Margherita come un segno di attenzione verso l’inclusione e il rispetto della dignità di tutte le persone, indipendentemente dalla condizione fisica o sociale. Secondi ha sottolineato che la figura della santa tifernate continua a offrire un esempio di valori umani e spirituali per l’intera comunità.
Il sindaco ha inoltre ribadito l’impatto che il pontificato di Papa Francesco ha avuto a livello globale, descrivendolo come un punto di riferimento per credenti e non credenti, promotore di dialogo e pace tra popoli e culture. Tra le iniziative promosse localmente e legate al suo pontificato, sono state citate la creazione di copie di opere d’arte e, più recentemente, la realizzazione della bandiera collettiva della pace, costruita con il contributo di oltre 800 bambini del territorio, coordinati dall’artista Moira Lena Tassi.
Un altro episodio significativo è stato ricordato dal maestro Stefano Lazzari, titolare assieme alla sorella Francesca di un laboratorio artistico specializzato nella riproduzione di opere d’arte. Lazzari ha raccontato il momento vissuto nel 2019 presso Casa Santa Marta in Vaticano, quando consegnò personalmente a Papa Francesco una riproduzione in scala ridotta della “Crocifissione Bianca” di Marc Chagall, realizzata con pigmenti naturali e tecniche artigianali.
L’opera, delle dimensioni di 60×53,5 cm, è stata dipinta con minuziosa cura, utilizzando una lente d’ingrandimento per i dettagli, in quanto l’originale è grande circa due volte e mezzo. Secondo quanto riferito dallo stesso artista, Papa Francesco aveva visto l’originale in mostra a Firenze e ne era rimasto colpito, tanto da volerne una copia nella propria residenza.
Durante quell’incontro, il pontefice incoraggiò Lazzari a proseguire nel suo lavoro, affermando che l’arte rappresenta un veicolo di bellezza e che la bellezza, a sua volta, contribuisce a favorire la pace e l’armonia tra le persone.
Il Comune di Città di Castello ha concluso il suo messaggio sottolineando come questi episodi rappresentino un’eredità morale e culturale importante, che continuerà a ispirare iniziative future in memoria del pontefice scomparso.
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