
Pronto Soccorso di Città di Castello a rischio, urgentissimo incontro con i vertici sanitari richiesto
Pronto Soccorso – L’emergenza sanitaria al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Città di Castello sta raggiungendo livelli critici, con gravi carenze di personale che minacciano la sicurezza degli utenti e la qualità del servizio. La situazione, denunciata da tempo, si è aggravata, con un numero di infermieri insufficiente a coprire i turni, soprattutto quelli notturni, e una continua pressione sulle risorse disponibili. Il Pronto Soccorso, che accoglie circa 25.000 pazienti ogni anno, è costretto a far fronte a un elevato numero di accessi (70-80 al giorno), con un personale che spesso è costretto a lavorare in condizioni di sovraccarico. A causa dell’uscita di due infermieri, il personale attualmente operativo è ridotto a tre unità di giorno e due di notte, con un numero insufficiente di operatori socio-sanitari, anch’essi numericamente carenti.
A complicare ulteriormente la situazione – scrive Emanuela Arcaleni, Castello Cambia in un comunicato – è l’impegno richiesto agli infermieri, che oltre a coprire il Pronto Soccorso, devono rispondere alle chiamate di emergenza territoriale, circa 13-14 al giorno. Questa doppia responsabilità sottrae tempo ed energie, rendendo difficile garantire una risposta adeguata agli accessi al Pronto Soccorso. I dirigenti, per far fronte alla carenza, sono stati costretti a chiedere ai medici di altri reparti di aumentare la loro disponibilità a lavorare oltre il proprio orario, con costi esorbitanti per l’ospedale, che arrivano a 100 euro l’ora.
Nonostante le promesse di intervento, il percorso avviato nel 2023 per alleggerire il carico del Pronto Soccorso attraverso la gestione dei casi a bassa intensità si è rivelato più una soluzione temporanea che un vero e proprio rimedio alle carenze strutturali. Il personale infermieristico continua a subire una pressione insostenibile, con turnazioni inadeguate, straordinari richiesti, e una gestione delle risorse umane che non risponde alle reali necessità.
Per questi motivi, è urgente che le autorità sanitarie regionali e locali prendano provvedimenti concreti. La situazione sta rapidamente degenerando e diventa imprescindibile un incontro con i vertici sanitari della ASL1 e il nuovo Direttore regionale del Servizio Sanitario per affrontare con urgenza il problema delle assunzioni e delle stabilizzazioni del personale. La condizione di grave carenza sta diventando insostenibile e rischia di compromettere irrimediabilmente il funzionamento del Pronto Soccorso e la sicurezza dei pazienti.
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