
Inizio solenne del Giubileo a Città di Castello: Mons. Paolucci Bedini inaugura l’Anno Santo con un messaggio di speranza e fraternità
Inizio Giubileo – Il vescovo di Città di Castello, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, ha dato ufficialmente inizio all’anno giubilare con una solenne cerimonia che ha raccolto una significativa partecipazione della comunità tifernate. Durante la sua omelia, Monsignor Paolucci Bedini ha esordito con un messaggio di grande incoraggiamento, citando le parole del Papa: “La speranza non delude!”. Il vescovo ha enfatizzato come la speranza sia un elemento essenziale per la vita cristiana, sottolineando che ogni desiderio di vita piantato da Dio nei cuori degli uomini ha bisogno di speranza per fiorire. Egli ha dichiarato che la vita dei figli di Dio può essere compresa solo nell’ottica della speranza, rimarcando che senza uno sguardo di speranza nessuna capacità o attività umana può portare frutto.
Monsignor Paolucci Bedini ha poi rivolto l’attenzione sulla famiglia, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui il tempo passato con i propri cari diventa centrale. Ha riflettuto sulle difficoltà che le relazioni affettive affrontano oggi, minacciate da una cultura che spesso non rispetta la persona umana. Ha parlato del timore che molti hanno di costruire nuove famiglie, un timore alimentato da una società che spesso predilige il benessere personale al sacrificio per gli altri. Il vescovo ha sottolineato la grande responsabilità di accogliere la vita come un dono di Dio e di educarla con dedizione e amore nel corso degli anni.
Proseguendo, Monsignor Paolucci Bedini ha ricordato che la speranza deve nascere e crescere all’interno delle famiglie. Ha esortato la comunità a realizzare gesti concreti per rianimare fiducia e speranza, partendo dalle condizioni di vita delle famiglie stesse. La comunità cristiana, descritta come una “famiglia di famiglie”, ha la missione di aprire le porte per accogliere ogni desiderio autentico di vita nuova e di varcare le soglie delle case per conoscere, amare e servire la vita di ogni individuo. Ha assicurato che, tenendo aperte le porte del cuore, lo Spirito Santo guiderà e spingerà verso luoghi in cui la speranza è ancora attesa.
L’omelia si è conclusa con un invito caloroso a tutti i fedeli: “Carissimi fratelli e sorelle, sentiamoci tutti invitati a percorrere insieme i sentieri che portano alla speranza. Mettiamoci in cammino con fiducia, compiamo questo pellegrinaggio che la fede ci indica. Siamo uomini e donne di speranza, capaci di cercare e costruire motivi di speranza, consapevoli e responsabili di dover coltivare e custodire i germogli che continuamente il Dio della Speranza semina tra di noi”.
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