
Piscina di Città di Castello: polemiche e incertezze sui lavori
Piscina di Città di Castello – La questione della piscina comunale di Città di Castello continua a suscitare polemiche e incertezze tra i cittadini. La consigliera comunale Emanuela Arcaleni ha sollevato dubbi sulla gestione dei lavori di manutenzione della struttura, criticando l’amministrazione per la mancanza di chiarezza e trasparenza.
Secondo Arcaleni, due semplici domande poste durante il periodo di Ferragosto hanno costretto gli amministratori a rispondere con note stampa frettolose e nervose. Invece di fornire spiegazioni, l’amministrazione ha cercato di colpire chi, per ruolo pubblico, ha il dovere di fare domande e cercare risposte a favore dei cittadini. Da sette anni, Arcaleni si impegna a garantire la trasparenza nei servizi pubblici, in particolare quelli sportivi.
Attualmente, i cittadini, le famiglie e gli utenti della piscina comunale non sanno fino a quando potranno frequentare i corsi di nuoto, fare riabilitazione, terapie o allenarsi. Solo dopo le richieste della consigliera, è stato comunicato che a settembre la vasca interna non chiuderà per i lavori, nonostante a giugno fosse stato chiesto ai genitori dei bambini iscritti ai corsi di nuoto se preferissero portare i bambini a S. Giustino o a Umbertide con la nuova stagione.
La domanda essenziale rimane senza risposta: fino a quando si potrà nuotare nella vasca interna? Arcaleni critica la mancanza di programmazione e trasparenza dell’amministrazione, sottolineando che le ricostruzioni del sindaco, che parlano di “mesi guadagnati”, sono inutili senza chiarezza. La consigliera chiede di vedere la Determina di approvazione del Progetto esecutivo, il Bando di gara per le opere e il Contratto, se esistono.
Arcaleni si chiede se la colpa sia sua per aver osato fare due domande, rendendo evidenti le contraddizioni e toccando nervi scoperti. Inoltre, rassicura il signor Cavargini, che ha trovato tempo e voglia di dissentire da una scelta lessicale di una consigliera comunale, e si complimenta con il Cnat99 per i risultati raggiunti. Arcaleni sottolinea che chi strumentalizza i risultati non è lei, ma chi non è stato in grado di gestire una fase complessa con le tempistiche giuste, trasparenza e determinazione, costringendo gli utenti a un disagevole e costoso trasferimento.
La “gravità” a cui si riferisce Arcaleni riguarda scelte obbligate da incertezze gestionali che penalizzano tutti, anche dal punto di vista economico, comprese le casse di Polisport e del Comune. La consigliera attende i prossimi sviluppi, sperando che tutte le energie dell’amministrazione e del gestore siano rivolte a programmare le attività e a gestire impianti e dipendenti, che attendono da tempo la stabilizzazione, piuttosto che a rinviare i lavori, rischiando di compromettere anche la stagione natatoria estiva, dopo quella invernale.
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