
L’orologio del Palazzo del Podestà tornerà a funzionare grazie a un’iniziativa comunitaria
L’orologio a due quadranti, situato sulla facciata del Palazzo del Podestà, tornerà presto a scandire le ore dei cittadini di Città di Castello. Questo grazie all’iniziativa dell’associazione “Gli Amici del Cuore – Cardiopatici Alla Valle del Tevere”, che ha espresso la volontà di compartecipare alle spese di restauro insieme al Comune. Francesco Grilli, presidente dell’associazione, ha presentato una proposta ufficiale al sindaco Luca Secondi e all’assessore al Patrimonio Michela Botteghi per la sostituzione del meccanismo elettronico dell’orologio, situato in piazza Matteotti. Questo orologio è considerato uno dei simboli più cari sia ai residenti che ai turisti.
Grilli ha sottolineato nella sua comunicazione quanto l’orologio sia significativo per la comunità, non solo per la sua originalità, ma anche per il suo ruolo storico e sociale. La presenza imponente dell’orologio ha un valore collettivo, essendo parte integrante della coscienza civica di Città di Castello. L’associazione, che persegue obiettivi culturali e sociali, ha proposto di occuparsi direttamente del ripristino del funzionamento dell’orologio, contribuendo anche alle spese necessarie per l’intervento.
Per avviare il progetto, l’associazione ha cercato esperti nel territorio per una riparazione definitiva o una sostituzione del meccanismo esistente. Un’azienda specializzata ha già effettuato un sopralluogo, fornendo una relazione dettagliata. Grilli ha dichiarato che sono a buon punto con il progetto e che, con il consenso dell’amministrazione, l’orologio tornerà presto a scandire le ore per la gioia di tutti i cittadini.
La facciata del Palazzo del Podestà è caratterizzata da due quadranti: quello a sinistra è suddiviso in dodici settori, mentre quello a destra è diviso in sei. Un piccolo quadrante al centro indica la direzione del vento. Attualmente, entrambi gli orologi sono alimentati da motori elettrici: quello a dodici settori indica le ore, mentre quello a sei segna i minuti. In passato, il quadrante di sinistra segnava l’ora francese, adottata dallo Stato Pontificio nel 1846, mentre il quadrante di destra indicava l’ora romana, come altri orologi storici presenti in città.
Nel corso degli anni, l’orologio ha subito diverse modifiche. In una stampa del 1892, l’aspetto era simile a quello attuale, mentre in una foto del 1920 dell’Archivio Storico Tacchini, il quadrante sinistro mostrava dodici ore e quello destro ventiquattro ore italiche. Negli anni ‘30, era presente un solo quadrante centrale con due lancette per le ore e i minuti. L’attuale configurazione risale agli anni ‘70.
L’iniziativa dell’associazione “Gli Amici del Cuore” non solo contribuisce alla preservazione di un simbolo storico, ma rafforza anche il senso di comunità e appartenenza tra i cittadini di Città di Castello.
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