
Referendum giustizia, i consigli di Umbertide Partecipa
Domenica 12 giugno saranno chiamati al voto per il referendum sulla giustizia circa 51 milioni di italiani, ma in pochi hanno capito per che cosa si vota anche perché i quesiti referendari sono espressi in modo non molto comprensibile.
I cinque quesiti riguardano in particolare i seguenti temi:
- legge Severino – incandidabilità dopo la condanna
- custodia cautelare durante le indagini
- separazione delle carriere (tra giudici e pm),
- pagelle ai magistrati,
- Riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm).
Ricordiamo che andare al voto è un diritto di ciascun cittadino e un dovere civico; quindi la prima indicazione che crediamo vada data è quella di recarsi alle urne. Il Referendum è abrogativo; quindi chi vuole mantenere alcune norme già presenti deve votare NO altrimenti se si vogliono cancellare deve rispondere SI. Il referendum è valido se si recano a votare metà degli aventi diritto al voto più uno.
Anche se riteniamo che debba essere lasciata libertà di coscienza per il voto, secondo noi ci sono un paio di temi che meritano particolare attenzione: il primo riguarda la legge Severino la quale attualmente prevede l’esclusione dalle cariche pubbliche delle persone che sono state condannate.
Su questo punto siamo convinti che essendo un tema così importante del vivere comune e di etica pubblica la legge Severino debba essere mantenuta. Il secondo tema è quello che riguarda la separazione delle carriere all’interno della magistratura e cioè impedire o meno a magistrati e pubblici ministeri di avere la stessa carriera scegliendo fin dall’inizio quale strada seguire.
Oggi non è così: il giudice può passare a fare il PM e viceversa. Riteniamo che questo possa creare un’evidente disarmonia che altera il regolare esercizio della giurisdizione che si può superare, almeno in parte, votando SI.
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