
Alle origini di Raffaello: lo Stendardo della Santissima Trinità.
Alle origini di Raffaello: lo Stendardo della Santissima Trinità
Haltadefinizione digitalizza l’unica opera dell’Urbinate presente a Città di Castello prima del restauro e in previsione della mostra “Raffaello giovane”.
Dopo la recente e ambiziosa operazione di ricollocazione del clone dello Sposalizio della Vergine nella Chiesa di San Francesco, prosegue la proficua collaborazione tra il Comune di Città di Castello e Haltadefinizione, tech company di Franco Cosimo Panini Editore, insieme al lavoro sullo Stendardo della Santissima Trinità.
L’opera, una delle primissime attribuzioni a Raffaello, è stata digitalizzata in gigapixel prima dell’intervento di restauro condotto dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) in vista della mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”, curata da Marica Mercalli e Laura Teza, che si inaugurerà il 18 settembre presso la Pinacoteca comunale di Città di Castello.
“E’ importante l’intervento di Haltadefinizione sullo Stendardo per il ruolo che Città di Castello ha avuto nella vita artistica del grande Raffaello ed anticipa una delle opere centrali della mostra prevista a settembre nell’ambito del Cinquecentenario” commenta l’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli “La mostra è infatti un’occasione importante per approfondire il periodo di formazione tifernate nell’arte di Raffaello. Ringrazio Haltadefinizione per avere condiviso questa valutazione. Spero che la collaborazione possa continuare in nome dell’arte”.
“Il progetto dedicato al ricollocamento dopo 222 anni del clone dello Sposalizio a Città di Castello, realizzato in collaborazione con il Comune e la Pinacoteca di Brera, è stato un grande successo. Siamo felici di essere tornati in città per digitalizzare l’unica opera di Raffaello presente”, afferma Luca Ponzio, fondatore di Haltadefinizione, “l’acquisizione dello Stendardo con le nostre tecnologie d’avanguardia in futuro potrà essere funzionale per il monitoraggio e per la valorizzazione del dipinto.
Inoltre, la collettività adesso può accedere alla visione del capolavoro anche a distanza in forma digitale. Tra le straordinarie opportunità che offre la digitalizzazione, spicca quella di essere un prezioso supporto per studiosi e ricercatori di tutto il mondo”.
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